88 CAPITOLO IV. scudieri, e nella facciata della scuola di San Marco gran parte della decorazione scultoria, che non si potrebbe immaginare più fresca e geniale, nè più magistralmente condotta. Modellati da Antonio Lombardo, fusi da Giovanni Alberghetti e da Pietro Campanaio, sono i bellissimi bronzi del Padre Eterno, della Vergine e del cardinale Zeno nella cappella della Vergine della scarpa in San Marco (l). Mirabili, sulla piazza di San Marco, i tre pili di bronzo di Alessandro Leopardi, artefice degno di aver compiuto il monumento Colleoni, dove l’arte non si rivelò mai con più schietta energia.'Vittore Gam- JACOPO SANSOVINO — PORTA DEL PRESBITERIO DI SAN MARCO. bello, squisito cesellatore d’oreficerie e coniatore di medaglie, fu anche buon scultore nelle statue dei dodici apostoli e di altri santi nella chiesa di Santo Stefano, ed eccellente modellatore ne’ due quadri di bronzo, a mezzo rilievo, ch’erano sopra una tomba nel chiostro della Carità, e sono ora custoditi nell’Accademia veneta. La corretta compostezza del Rinascimento incomincia ad alterarsi nelle molte e varie opere di scultura del Sansovino. La nobiltà del concetto e la vigoria di fattura di (1) II cardinale Battista Zeno, morto l’8 maggio 1501, lasciò buona parte del suo patrimonio alla Repubblica, colla condizione che gli fosse eretto un ricco mausoleo di bronzo nella basilica di San Marco. Il monumento, cominciato nel 1503, fu compiuto nel 1514, nella cappella denominata della Vergine della scarpa, o anche Zeno, la quale fu adorna dell’arca, su cui è distesa la figura del cardinale, e dell’altare con statue e bassorilievi.