SPETTACOLI SCENICI, LA DRAMMATICA E LA MUSICA 417 l’interna quelle della Piscina probatica. Nel 1516 un frate veneziano, Dionisio Memmo, andò a Londra con un bellissimo istrumento da sonar, e la valentìa che egli mostrò dinanzi al re Arrigo Vili e alla regina destò tanto entusiasmo che non si volle più lasciarlo partire, affinchè sonasse nelle feste, dove lo stesso re, si dilettava a ballare (1>. Strumenti di ogni maniera e gran copia di libri musicali si raccoglievano con amore negli studi di musica, sparsi per la città, ed erano special-mente rinomati quelli dell’avvocato Luigi Balbi a Santa Maria Zobenigo, del cavalier Sanudo a San Giovanni decollato, di Agostino Amadi, nel suo palazzo a Santa Croce, dove aveva arricchita la preziosa raccolta di suo padre Francesco di rari strumenti antichi, di Caterino Zeno, ai Crociferi, il quale possedeva un organo a quattro ordini di canne, costruito nel 1494 da Lorenzo da Pavia per Mattia Corvino re d’Ungheria (2). La Repubblica proteggeva gli editori e gli stampatori di musica, e, fin dal 25 maggio 1498, Ottaviano de’ Petrucci da Fossombrone otteneva il privilegio ilividissimi SONATORI D’ORGANO E LIUTO. (Dal «Macrobius», Venezia, Zani da Portese, 1513). dominii Venetiarum per l’invenzione dei tipi metallici musicali, che sostituivano le tavolette scolpite in legno; egli, nel 1500, pubblicava la raccolta Harmonices musices Odhecaton, e sino al 1505, quando si stabilì a Fossombrone, dette in luce parecchie edizioni musicali (3>. Al Petrucci altri seguirono: Lucantonio Giunta, Ottaviano e Girolamo Scoto, Melchiorre Sessa, Andrea Antico di Montona (4), il Marcolini, il francese Antonio Gardane, che nel 1530 perfezionò quell’invenzione, e Claudio Merulo da Correggio, che aprì nel 1566, insieme con Fausto Bethanio, un’officina per imprimere musica figurata <5). Ad accrescere la veneta gloria musicale, doveva nascere in terra di San Marco l’artefice che trasformò e perfezionò il violino, riducendolo alla forma odierna, Gasparo Bertolotti, nato in Salò verso il 1542, morto il 14 aprile 1609 in Brescia <6), e sepolto nella chiesa di San Giuseppe, dove, poco più di un secolo dopo, (1) Sanudo, XXXIII, 126, 173, 176. (2) F. Sansovino, Venetia cit., pag. 379. (3) Vernarecci, Ottaviano Petrucci, Fossombrone, 1882, pagg. 36, 120, 122. — Il Petrucci, primo inventor de stampar libri de canto figurati, si unì in società con Amadio Scoto e Niccolò di Raffaele. (4) Lo Zenatti (Andrea Antico, estr. dall’ « Arch. Stor. per Trieste», Roma, 1881) vuole che 1*Antico condivida col Petrucci il merito dell’invenzione dei tipi metallici musicali. (5) Canal, Della mus. in Ven., in «Venezia e le sue lagune», voi. I, P. II, pag. 477. (6) Livi, Gasparo da Salò e Vinvera, del violino, in « N. Antologia », 1891, voi. XXXIV, pag. 663; Berenzi, I liutai bresciani, Brescia, 1890. Molmenti, La Storia di Venezia nella Vita Privata — P. II. 27