208 CAPITOLO VII. camente dipinta da Paolo Caliari, con otto figure di sonatrici e con trofei di lancie e alabarde. Più ricca la decorazione nelle stanze vicine, dove certe figure allegoriche alludono alla nobiltà della famiglia Barbaro; le divinità dell’Olimpo trasportano alle visioni luminose della mitologia; alcuni numi campestri invitano ai diletti rusticani. E, tra le rappresentazioni fantasticamente profane, qualche immagine sacra: la Madonna, Santa CARLETTO CALIARI (?) — VILLA VENETA. (Bergamo, accademia Carrara). Caterina, San Giuseppe; qualche scena della vita reale: un fanciullo che scherza con un cagnolino, una scimmia, un pappagallo e una vecchia che indica a una giovinetta un garzone bello e gagliardo. Fra tanta giocondità di colori e di forme guardano ancora, con palpitante espressione di vita, le immagini della famiglia di Marcantonio Barbaro e il ritratto di Benedetto Caliari, fratello di Paolo e probabilmente suo aiuto a Masér. Alla sera, dopo che il Veronese era sceso dall’impalcatura, stanca la mano che aveva a pena potuto seguire le immagini ferventi del suo cervello, dopo che il Palladio aveva