LE CONDIZIONI SANITARIE ECC. 45 citano il loro mestiere nelle valli, dove passano tutta la vita. Una figura bizzarra e attraente di popolano, Andrea Calmo (n. 1509?, m. 1570), elevao in le pescaresse, colorisce con rapidi tocchi le consuetudini dei valligiani « infra le nostre anzeliche lagune e intorno « ì palui... pescando in mille muodi e vie e imagination, o andando a caccia hora con « el schiopo, hora con l’arco, hora con la balestra ». La sera, intei casoni, intorno a buoni fuoghi, pescatori e cacciatori s’intrattengono novellando e giocando <•>. 11 vasto specchio d’acqua delle valli, cinto da graticci o da argini <2>, è ingombro di cose e opere pescherecce: ricetti per raccogliere i pesci, palizzate con cestoni di vimini (v/eri) per conservarli, chiusure per pigliarli (cogolere), e tutti gli arnesi e gli ordigni che 1 industria umana ha inventato per la pesca (3>. Il flusso marino, che incontra questi ingombri, si fa pigro, e a poco a poco quei tratti di laguna che formano le valli vanno morendo. La Repubblica tentò di conciliare la integrità delle correnti lagunari coll’in- NICCOLÒ DE CONTI — PUTEALE IN BRONZO NEL CORTILE DEL PALAZZO DUCALE. dustria della pesca, ma la cupidità del guadagno, associata all’ignoranza, rese necessari numerosi ordini, decreti, norme, provvedimenti, che con paziente e minuziosa uniformità si succedettero per secoli (4). (1) Calmo, Lettere cit., 234, 346; Girolamo Parabosco, Diporti, Venetia, appresso Giovan Griffio [1550?]. (2) Le vaiti sono di quattro specie: aperte, cioè senza riparo: chiuse, circondate da argini; a grisiole, riparate con graticci; semi-arginate, riparate parte da argini, parte da graticci. G. S. Bullo. Piscicultura marina ecc. Padova, 1891, pag. 418. (3) li Calmo (Lett. cit., pag. 28) dà il nomedi molti pesci e el muedo e 'l costume de le arte del pescar sive a passarer, a treziole, a fossina, a camin, a cana, a vusega, a ree, a zatera, a lisini, a cogolo, afuregar, a spentina. (4) È curioso seguire la lunga serie di questi decreti che alternano la difesa della laguna colla tutela della piscicultura. Diamo qualche esempio di decreti relativi alla incolumità della laguna: « Proibizione di poner Grisiole da S. Spi-. rito fino al Lido e di là sino a S. Marco di Lama e sino al Cannedo (1365, 17 giugno). Non siano fitte grisiole, nè . pali dal Porto di Malamocco sino alli tre Porti, perchè l’acqua da un confin all'altro sia libera e spaziosa (1485 , 22 . luglio). Non possano piantarsi grisiole o pali dal porto di Malamocco sino alli tre Porti, perchè da un confine all’altro > resti spazioso e netto quel tratto, onde le acque possano entrare ed uscire senza impedimento (1495, 22 luglio). . Distruzione di molte Valli da S. Pietro della Volta sino ai tre Porti (1546, 29 marzo). Li Savj ed Esecutori Acque deb-« bano far cavar le grisiole, che si troveranno nelli luoghi proibiti dalle Leggi ed usar ogni diligenza, che non ne siano • piantate in loco alcuno delle Lagune tra li confini da S. Pietro della Volta sino alli tre Porti (1549, 3 gennaro). < Si portino a veder con li Ammiragli de’ Porti, Periti ed Ingegneri dove sono grisiole sì nelle Valli serrate, come in . altri luoghi, e s’informino degli effetti delle stesse per propor nei Collegio quelle parti, che loro pareranno in questa < materia (1549, 3 gennaro). Siano distrutte le Valli di Miieson, Naviosa e Rossina (1559, 20 novembre). Dalla Comunità . di Chioza siano fatti disfar tutti li arzeri esistenti nella Valle dell’Asedo (1574, 19 novembre). Sia disfatta la Valle di « Scomenzaga posta in bocca al Porto di Malamocco e levato ogni impedimento al corso dell’acque salse (1611, 29 marzo). Portar nel Collegio informazioni distinte di quello sia stato altre volte deliberato circa il disfacimento delle ' Valli, esprimendo quali siano quelle, che più pregiudicano alla Ladina, irroediscono il corso *ielle acque e causano alterazione al porto di Malamocco; e stabilendosi il loro disfacimento... dando mnic Ji quello si è praticato in casi . simili nel compensare le rendite d’esse Valli con altri assegnamenti (1661, 19 novembre). Proibizione d’instromenti dei