LA NUOVA CULTURA 235 convegno di uomini quanto più dotti tanto più saggi, e nel mezzato della casa di Andrea Morosini a San Luca sul canalgrande (1), dove erano accolti Galileo, il Sarpi, col fido fra Fulgenzio Micanzio, Giordano Bruno, Santoro Santorio, Leonardo Donato. Queste private adunanze presero una forma ordinata nelle accademie, il cui primo esempio fu dato nel 1484 da Al-morò Barbaro. Più d’ogni altra insigne l’accademia Aldina, dal nome del suo fondatore e archegeta Aldo Manuzio, nella quale rifulsero la sua attività di umanista e di editore, e le sue innovazioni ardite e feconde nei campi più diversi della filologia classica. Il piccolo ritrovo di sapienti presso il principe di Carpi fu il germe dell’accademia, che si raccoglieva intorno al Manuzio ogni settimana per trattare a: a; a. vittoria — busto del cardinale gasparo contarini. di questioni letterarie, di opere utili (Vcn„ia chlesa della Madonna de|mrt0) ad essere pubblicate, delle migliori lezioni scelte da’ vari manoscritti (2\ A tale opera si prestava con grande alacrità il Bembo, al quale Aldo, iniziando con la stampa della grammatica del Lascaris la serie delle sue edizioni greche, esprimeva la sua riconoscenza <3). L’accademia, che Aldo chiamava neoacadernia nostra, si ,estinse nel 1517, due anni dopo !a g „ w' morte del Manuzio (4>. Un'altra, de- morte del Manuzio (4>. Un’altra, denominata Pellegrina, sorta intorno al ’ ■' • * ' 155Q c protetta da alcuni gentiluo- mini (5), non si occupava soltanto di lettere e di arti, ma veniva in aiuto dei miseri, raccogliendo e istruendo fanciulli abbandonati, dotando povere giovinette e sovvenendo letterati indigenti. In questa accademia, soppressa nel 1595, alcuni vollero vedere una specie della moderna massoneria. Sono ricordate ancora un’accademia Platonica, un'altra degli Uniti, fondata da Pietro da Mosto, una terza dei Dubbiosi, congregata in casa di Fortunato Martinengo, con lui morta dopo tre anni e richiamata in vita dopo alcun tempo dal poeta Giulio Strozzi, che nacque in Venezia <6). Più celebre l’accademia della Fama, fondata nel gennaio del (1) La casa é presso il palazzo Farsetti, ora Municipio, ed é segnata coi numeri 4080-4090. A. Favaro, Un ridotto scientifico in Venezia, in « N. Arch. Ven. », a. 1873, t. V, pag. 199. (2) Firmin-Didot, A. Manuce et rHellènisme cit., pagg. 147-52, 435-70. (3) Cian, Un decennio ecc. cit., pag. 100. (4) De Nohlac, Les correspendants d'Alde Manuce cit. (5) Doni, / marmi, Firenze, 1863, voi. I, pag. XXV. (6) Battaoia, Deile Accademie veneziane, Venezia, 1826, pag. 16. Altre accademie veneziane furono denominate degli Incruscabili, degli Uranici, dei Riuniti, dei Serafici, dei Gelosi, dei Rinati, dei Confusi, degli Instaurabili, della Notte, dei Disingannati. Le accademie si moltiplicarono anche nel dominio veneto di terraferma, e a Padova meritano menzione quelle degli Infiammati e degli Eterei-, a Vicenza dei Costanti, degli Olimpici e dei Secreti; a Verona dei Filarmonici e degli Astratti; a Rovigo degli Addormentati, degli Uniti, dei Cavalieri, dei Concordi; in Adria degli