412 CAPITOLO XII. deve esser formata la scena tragica, con i casamenti di grandi personaggi, la scena comica con i casamenti di personaggi privati, e la satirica, destinata a personaggi che parlano senza rispetto, come sarìa a dir gente rustica, con arbori, sassi, colli, capanne alla rustica (l). Del Serlio è anche il disegno, custodito agli Uffizi, di una veduta ideale della piazzetta di San Marco, certamente per uso di scenario <2>. Celebre per la magnificenza architettonica e decorativa è il teatro Olimpico, cominciato dal Palladio, compiuto dallo Scamozzi. I tredici gradini a mezza elisse, destinati agli spettatori, finiscono in alto con un ordine di ventotto colonne corintie, sul quale ricorre una loggia protetta da una balaustrata. Il soffitto della sala, ornato di statue, rappresenta un velario sostenuto da funi. Ai piedi della gradinata, nella càvea, stanno i sonatori, e TINTORETTO — FANTASIA SULLA MUSICA. (Dresda, galleria). di contro s’apre la scena, disegnata dallo Scamozzi, a tre ordini: corintii i due inferiori, attico il terzo, con tre uscite di fronte e due di fianco, e ornata di un arco maestoso, di tabernacoli, di statue, di bassorilievi. Come usò nei primi anni del Seicento, la scena, che voleva rappresentare una via di Tebe, è a tutto rilievo, e le case digradano con giuste proporzioni prospettiche, collegate con la tela dello scenario di fondo (fondale), che si cambiava con speciali congegni <3>. Gli accademici olimpici apersero per la prima volta, nel 1585, il loro teatro con l'Edipo, tradotto da Orsatto Giustinian. Recitarono gli stessi accademici, ma la parte di Edipo fu affidata al Cieco d’Adria, che, tra molte feste, fu condotto a Vicenza. L’addobbo scenico apparve di indicibile splendidezza, e quantunque « gl’interlocutori non fossero più di nove, nondimeno le « persone vestite che v’intravennero... per fare ’I Choro arrivarono al numero di cento (1) Serlio, Il secondo libro di prospettiva, Venezia, 1584, c. 18. (2) O. Ferrari, op. dt., pag. H5. (3) Ibid., pagg. 46, 69.