240 CAPITOLO Vili. Paolo Paruta (l). La storia aulica, talvolta ridondante e profusa, non fe’ cessare il diario e la cronaca, che hanno il modesto ufficio di tener nota delle particolarità della vita quotidiana. Moltissimi ancora i cronisti, tra i quali primeggiano i nomi di Girolamo Priuli, di Domenico Malipiero <2) e, sopra tutti, di Marino Sanudo, una delle più belle figure di patrizio e di scrittore che vanti Venezia. Nato il 22 maggio del 1466, da Leonardo, uomo di stato e di lettere riputatissimo, e da Letizia Venier, rimasto orfano del padre a dieci anni, fu condotto dalla madre a Sanguinetto, nel Veronese, castello della LA CASA DI MARIN SANUDO SULLA FONDAMENTA « DEL MIGLIO » A SAN GIACOMO DALL’ORIO. (1) Altri storici non scrissero per commissione del governo, come Pancrazio e Pietro Giustinian, Francesco Con-tarini, Andrea Mocenigo, Daniele Barbaro, Gian Giacomo Caroldo, Emilio Maria Manolesso, Niccolò Zeno, Paolo Ramusio, figlio di Giambattista, Pietro Marcello, autore delle Vite dei dogi, Michele Orsini, vescovo di Pola, che scrisse De antiqua Venetorum origine et regione, Alvise Mocenigo e Giammichele Bruto, che pubblicarono l’uno il Bellum Cameracense, l’altro gli otto libri Ftorentinae Historiae. Della costituzione politica della Repubblica trattarono il fiorentino Donato Giannotti e il genovese Umberto Foglietta. (2) Quantunque non sia richiesto dal nostro argomento di seguire lo svolgersi della letteratura, se non in quanto abbia attinenza col costume, non è inutile, tra il grandissimo numero di cronisti dei secoli XV e XVI, ricordarne alcuni: Giorgio Dolfin (Cod. Marciano VII, 794) che attinse in gran parte a un Chronicon anonimum del secolo XV (Cod. Marc. VII, 2034) e il figlio di lui Pietro (Museo Correr, cod. Cicogna, 2608), Antonio Vitturi, che diede fine al suo scritto nel 1464 (Cod. Marc. VII, 2051), la Cronaca Zancarola custodita nell’originale alla Braidense e in copia alla Marciana (VII, 1274-1275), la Cronaca Magna (Cod. Marc. VII, 513), ecc. La Cronaca Savina, di cui, secondo il Fo-scarini, sì credeva autore Girolamo Savina, è invece di un Andrea de Conti, detto il rasonato, (Fr. Marini, Il codice Savina, opusc. per nozze Sardi-Medin, Treviso, 1901). Aggiungiamo i Diari, scoperti e dimostrati di Marcantonio Mi-chiel dal Cicogna, M. A. Michiet, in «Memorie Istituto Ven.», a. 1861, pag. 375 e segg.