184 CAPITOLO VII. CASSONE CON ORNATI DI STUCCO E ORO — ARTE VENEZIANA (SEC. XV). (Museo di Berlino). e d’argento, ornati di pietre preziose (1). Ma vani erano i divieti e il lusso si faceva sempre maggiore negli addobbi e negli arredi delle stanze, così che nello stesso palazzo ducale, il luogo sacro, dove la legge doveva essere più rispettata, si commetteva al Sansovino, al Palladio, al Vittoria, principi della decorazione, di ornare con tutta la magnificenza dalla legge vietata le sale dei pregadi, delle quattro porte, dell’anti-collegio e del collegio. Nè al paragone erano di minor bellezza gli appartamenti patrizi. Dai soffitti pendevano lampadari di Murano, sulle pareti sporgevano, sorrette da braccia, lampade di foggia orientale, di rame e di bronzo, niellate, incise, smaltate, e fanali ornati di colonnette a spirale, chiusi da vetri variopinti <2). Nel mosaico (terrazzo) dei pavimenti s’incrostavano rari marmi orientali <3); e quando negli altri paesi sui telai delle finestre si stendevano ancora tele inoliate, qui la luce penetrava non soltanto da rulli di vetro, ma anche da lastre vitree, che incominciavano pure a (1) Bistort, op. cit., pagg. 44. 56, 239. (2) Uno di cotesti fanali è nel museo Correr, segnato dal Lazari al n. 938 della Notizia cit. (3) « Non si vede cosa, per suoli, nè più bella, nè più gentile, nè più durabile di questa; conciossiacchè si mantengono « col fregarli spesso o con spugna, o con panno, e chi li desidera lustri lungamente, li cuopre con tele per non mac-i chiarii in caminando ». F. Sansovino, Venetia cit., pag. 383. ATTACCAPANNI RICOSTRUITO CON FRAMMENTI DEL SEC. XV — FORMA RUDIMENTALE DEL RESTELLO. (Milano, palazzo Bagatti-Valsecchi).