IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 271 faccia, abbronzata dall aria del mare, ha prominenze e infossatile magnifiche; forti il collo e le mascelle, aguzzo e diritto il naso, occhi vivaci ma pacifici, bassa la fronte e la chioma foltissima, spesso bruna e ricciuta. Fu detto che i pittori del Cinquecento non ritraevano il corpo ignudo, posto a modello, contentandosi di riprodurlo, secondo I idea che avevano impressa nella mente, senza curarsi di tutte le minuzie del vero. Certamente l’artista, quando è tale veramente, rappresenta sempre e soltanto la verità che conviene all’arte, ossia quale si trasforma a traverso il suo pensiero e il suo sentimento; ma i nostri mezzi sono limitati e infiniti invece quelli della natura, cosicché è necessario determinare meglio l’idea raffrontandola con la realtà. II Lotto, un apostolo dell’ideale, nota nel suo libretto che per dipingere i suoi santi si serviva di alcuni poveri e li pagava otto soldi, e che meno tenue era il compenso per copiar donne ignude; retrar jemine nude, L. 3, s. 10 — per spogliar done nude solo veder s. 12 <'>. Giorgione avrà senza dubbio copiato dal vero la sua Venere, pur obbedendo alla sublime castità dell’arte, ma, dopo di lui, questo archetipo, da paragonarsi soltanto con le più perfette statue deil’antica Grecia, non seguono i pittori, i quali mostrano forme e atteggiamenti di sensuale beltà. Le donne che si facevano retrar nude, secondo la frase del Lotto, 0 erano cortigiane, 0 femmine del volgo senza scrupoli di pudicizia. E poiché il gusto signorile preferiva la bellezza bionda, cosi i pittori sceglievano tra il volgo modelli biondi, che rassomigliassero a gentildonne. Per ciò, nei quadri veneziani, troviamo pochissime donne dai capelli bruni, quantunque per il gusto popolano avessero pure molte attrattive le donne dagli occhi neri 0 castani, dalla chioma corvina, dal volto abbronzato: NUDO DI GIOVINE POPOLANO. BONIFACIO DE’ PITATI — PARTICOLARE DEL QUADRO « SAN BERNARDO E SAN SEBASTIANO ». (Venezia, Accademia). Tera mora, boni fruti; Tera bianca, tuti bruti (2). I canti popolari, le tradizioni e i proverbi, che sono documenti in molta parte attendibili, ci dicono come si avessero in pregio anche le fanciulle brune, dalla vita (1) Lotto, Libro dei cordi cit. (2) Berkoni, Canti popolari ven., Venezia, Fontana-Ottolini, 1872, punt. I, e Credenze pop. ven., Venezia, Anto-nelli, 1874, pag. 52.