LA CITTÀ NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO 89 DOMENICO DUODO. FRANCESCO DUODO. BUSTI IN MARMO DI ALESSANDRO VITTORIA. (Venezia, Accademia). (1) Fra gli scolari del Sansovino devono essere ricordati Pietro da Salò e il figlio di lui Domenico, Jacopo Colonna, Tomaso Lombardo da Lugano, Francesco Segala, il padovano Zotto, il carrarese Danese Cattaneo, che scolpi l’Apollo sul pozzo del cortile della zecca, Girolamo da Ferrara, autore dei bassorilievi della Loggetta, e Tiziano Minio, che, con Desiderio da Firenze, modellò il coperchio del fonte battesimale in San Marco. A. VITTORIA — IL DOGE NICCOLÒ DA PONTE. Venezia, Seminario). questo artefice appaiono nella porta bronzea del presbitero di San Marco, nella statua pur di bronzo del medico Rangone sulla facciata di San Giuliano, in quella marmorea della Speranza nel monumento Venier a San Salvatore e nella figura giacente dell’arcivescovo di Cipro, Livio Podacataro, a San Sebastiano. Si avvertono invece segni di decadimento nelle quattro statue di bronzo, dalle movenze contorte, della Loggetta, nò sembra immune d’artificio la muscolosa prestanza di Marte e Nettuno, i due giganti marmorei della scala ducale. Si sente nel Sansovino, e più ne’ suoi discepoli l’influsso di Michelangiolo, che spinse l’arte fin dove poteva reggerla e governarla soltanto il suo genio più che umano. Degli scolari del Sansovino il più insigne fu Alessandro Vittoria ('), il quale si dimostra poco felice disegnatore nelle architetture, se sono suoi il palazzo Balbi sul canalgrande e la cappella del Rosario ai santi Giovanni e Paolo, ma stupendo modellatore negli stucchi dei soffitti della Libreria e della scala d’oro nel palazzo ducale, e gagliardo scultore in alcune statue, quali il San Girolamo ai Frari e