IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 269 E Andrea Calmo canta con godimento schietto: Dolce bochin pulio e saoroso, Con la lengua sutila, cremisina, Quel to basar è suave e mostoso, Con quei lavri de riosa damaschina..., Denti de perla, andar d’una Rezina (*). Neppur queste poesie in vernacolo sono gran cosa, ma hanno qua e là un brio TINTORETTO - TIPI DI BORGHESI. Dalla Scuola di San Cristoforo dei mercanti. (Venezia, Accademia). di colorito, notevole in poeti che, nati nella città più poetica del mondo, pur non hanno originalità di pensiero nè verità di sentimento. Non la penna degli scrittori, sì bene il pennello dei pittori rappresenta incomparabilmente uomini e cose. Trattate da un’arte grandiosa, in esemplari insigni, passano dinanzi agli occhi le vicende della vita pubblica, le geste dei marinai e dei guerrieri nella verità e nella leggenda. Ma le variazioni espressive della vita intima appaiono meglio illuminate dall’evidenza del ritratto. Verso la fine del Quattrocento i magistrati e i guerrieri, i cittadini e i popolani, che abbiamo conosciuto fin qui a traverso i documenti scritti, vivono in carne e in anima nelle figure dipinte, e i loro sembianti, i loro atteggiamenti, le loro vesti valgono a ricomporne la vita e il costume. In quel periodo che da Jacopo Bellini va sino al Tintoretto, alcuni ritratti di patrizi di cui conosciamo il nome, come quello del doge Loredano di Giambellino, e altri d’ignoti, (1) Calmo, Le bizzare, feconde et ingeniose rime pescatorie cit., pag. 34.