LA CITTÀ NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO 71 PALLADE. APOLLO. per crescere comodo e ornamento alla città. Il 3 febbraio 1532, il senato delibera di ampliare la calle « che va dal ponte del Fontego di Todeschi a la chiesa di san Zuane Cri-«sostomo» facendola di circa otto piedi di larghezza; «il che — osserva il Sanudo — « sarà non men ad ornamento de questa cità nostra che ad comodità de tuti queli che « fanno transito per essa calle » <*>. Ed è accettata, il 28 novembre dello stesso anno, l’offerta di ser Alvise Barbaro, il quale si obbligava di abbattere una muraglia di una sua casa e di rifabbricarla a sue spese, per allargare un’altra strada, in comunicazione con quella di San Giovanni Crisostomo, che conduceva al traghetto di San Felice, onde ancora il Sanudo: « Tanto più che le strade di questa città nostra sono redute più Iarge et aperte, « tanto maiormente possono esser existimate de ornamento di quella et comodo de li viandanti » <2>. Ma le comodità e le agiatezze richieste dai nuovi tempi erano sempre tem- MERCURIO. LA PACE. LE STATUE DEL SANSOVINO NELLA LOGGETTA. perate dal rispetto agli edifizi e ai monumenti più insigni del passato, essendo cosa molto vergognosa non rispettare quelle antiquità (~3\ Le cure del senato erano specialmente rivolte a San Marco « per sito et qualità el più belo spectaculo de questa città» (4>. Al prin- (1) Sanudo, LV, 435. (2) Id., LVII, 274. (3) Id., LIII, 541. (4) Arch, di Stato, Senato Terra, reg. 15, c. 2.