IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 283 Il velo si tramutò poscia in quella specie di mantellina di seta nera, che, allacciata ai lombi, copriva il capo e incorniciava il volto delle signore veneziane, simile, nella forma, al ninzioleto bianco delle popolane e alla tonda o bocassin delle chioggiotte (,). Fu chiamata vesta o cendà, e divenne poi un particolare caratteristico del costume settecentesco veneziano. Altra morbida cornice al volto femminile offrivano d’inverno le pellicce lunghe, alla romana « coperte di raso, d’ormesino cangiante e d’altri drappi, e con le « fodere di martori, di faine o d’altre pelli di valuta »(2). È qui curioso notare come, anticipando una moda de’ nostri giorni, le signore, anche d’estate, portassero in mano TIZIANO — LA FIGLIA LAVINIA IN ABITO DA SPOSA. TIZIANO — LAVINIA (?) MARITATA. (Dresda, galleria). o sulle spalle, o lasciassero pendere lungo la sottana, quale oggetto d’adornamento, come si vede in alcuni ritratti muliebri, una pelle di zebelin o di schiratto da lenir in man <3). In ogni particolare del vestiario si cercavano sempre più complicati artifici. L’uso delle cinture e delle fibbie divenne così comune, da far prosperare un’arte speciale, quella dei centureri e dei fiuberi <4>. Alle fasce che sostenevano il seno, sì sostituirono busti metallici, chiusi al petto con chiavi da voltare, o con molle a scatto, vere macchine di tortura, che furono cambiate sullo scorcio del secolo XVI con busti (1) La tonda delle popolane fu pure chiamata bocassin, dal nome di una certa tela di bambagia (bocassinus). (2) C. Vecellio, Habiti cit., pag. 111. (3) Era una pelle di martora o di zibellino, della forma e delle dimensioni di uno scoiattolo, donde il nome di schiratto; dal musino d’oro o d’argento pendeva un’aurea catenina, e la coda e le zampine erano artisticamente preparate. (4) 1 centureri aveano le loro botteghe presso la merceria di San Giuliano, non lunge dai fìuberi (fabbricatori di fibbie), che diedero il nome alla calle fiubera. Questi avevano scuola di devozione a San Felice, presso la chiesa, sotto il patronato della Vergine Assunta.