76 CAPITOLO IV. rato, collocato sull’estrema punta il 6 luglio 1513 (*>. Dal 1548 al 1565 i fulmini, attirati dall’aguzzo pinnacolo, recarono altri danni, riparati da Jacopo Sansovino. Il Sansovino è pure l’autore della magnifica loggetta (1542), dalla rosea facciata, con otto colonne di stile composito, e nelle nicchie, tra l’una e l’altra, le statue di bronzo di Minerva, di Apollo, di Mercurio e della Pace. La loggetta, nel 1569, fu destinata a residenza d’uno dei procuratori di San Marco, al quale era affidato il comando della guardia armata, che costudiva il palazzo ducale durante le adunanze del maggior consiglio(2). Del Sansovino era anche la demolita chiesa di San Geminiano, elegantissima, che, dal lato opposto a quello della basilica, chiudeva la piazza. L’antico ospedale del doge Pietro SCUOLA DEI LOMBARDO — PALAZZO DARIO SUL CANALGRANDE. Orseolo, in continuazione del campanile, fu demolito nel 1582, per costruire, circa sette metri più in là, le procuratie nuove dello Scamozzi <3). Fra la ricchezza leggiadra della piazza, la gran torre apparve allora solitaria, aerea, poderosa, richiamando l’occhio dalle architetture circostanti al cielo. La piazzetta verso il molo, ancora nel 1580, era ingombrata dalla beccheria, che insudiciava con le sue immondizie il nobile luogo. Col decreto del 27 settembre 1580, la beccheria fu trasportata dov’era l’osteria del leone a Santa Maria in broglio all’Ascen- (1) «(6 luglio 1513) In questo zorno su la piaza di San Marco fo tirato l’anzolo di rame indorato suso con trombe ■i e pifari a hore 20; et fo butado vin e late zoso in segno di alegreza, che prego Idio sia posto in hora bona et agumento « di questa repubblica ». Sanudo, XVI, 467. (2) Il 14 luglio 1902 il vecchio campanile cadde e travolse nella sua rovina anche la loggetta, di cui si poterono salvare le statue di bronzo e alcuni frammenti marmorei. I due monumenti furono ricostruiti perfettamente uguali agii antichi. (3) L’ospedale fu trasferito in campo Rusolo (corruzione di Orseolo), ora San Gallo.