AMORI, CONVERSAZIONI, FESTE, CONVITI 361 asilo nel convento mantovano di San Benedetto di Polirone, dove, o per sfuggire al gastigo o per rimorso, professò nel 1538 i voti solenni, mutando il suo nome battesimale in quello paterno di Lorenzo (1). Nella pace monastica, dedicandosi agii studi e particolarmente alla poesia, visse ancora per quasi mezzo secolo e mori settantenne nel febbraio del 1590. Con lui si estinse il nome dei Massòlo. Del frate poeta, ch’ebbe al suo tempo molta rinomanza <2), parlano parecchi storici della letteratura, ma quasi (Fot. Filippo- I.A SCALA ESTERNA DEL PALAZZO ZANTANI. tutti tacciono del suo delitto: in qualcuno appena un cenno fuggevole, una parola sommessa (3). Non si sarebbe conosciuta la fine atroce di un’altra infelicissima patrizia, Lucrezia Sanudo Cappello, se non si fosse trovata una lettera autografa del 9 luglio 1602 del vescovo della Canea, Domenico Bollani, a ser Vincenzo Dandolo, la quale finisce cosi: * Un Sanudo, che sta in rio della Croce alla Giudecca, fece l'altro liieri confessare sua (1) L’abate di San Benedetto di Polirone, Gregorio Cortese, poi cardinale, scrive al cardinale Gaspare Contarini, il 6 luglio 1537:« Uno giovine di anni XVIII Gentiluomo Veneziano di Cà Massolo.... Da lui stesso si é inteso, che essendo • stato usorato, alTultimo per sdegno ed anco per qualche sospetto, ha ammazzato la moglie, Demum ductux pneniten-«tia... deliberò farsi monaco». Cortese, Opera, Patavii, 1774, pag. 121. (2) Sonetti morali di M. Pietro Massólo gentil huimo Vinitian'ì, Bologna, appresso Antonio Manutio, MDLVII. Un'edizione veneziana (appresso Rampazetto) del 1583 ha un ampio cammento di Francesco Sansovino. (3) Molmenti, Un poeta uxoricida del sec. XVI. in • Nuova Antologia’, Roma, 16 genn. 1927.