L’ARTE NELL’INDUSTRIA 163 fu portata a Venezia dai Fiamminghi nel 1421, ed esercitata per tutto il secolo XVI da operai stranieri <•>. Quasi sempre di artisti stranieri anche i cartoni, e non sono, come fu creduto, di Tiziano e del Tintoretto, ma del pittore Bernardo van Orley di Bruxelles, quelli delle stupende tappezzerie, rappresentanti la battaglia di Pavia, che furono tessute nel 1531 da donne fiamminghe e sono oggi ornamento del museo di Napoli (2). Di Fiandra sono gli arazzi, conservati un dì a Murano nella chiesa degli Angeli e ora SAGGI DI XILOGRAFIA VENEZIANA — UNA PAGINA DELLA « STORIA » DI ERODOTO. (Venezia, 1494, Johannes et Oregorius de Gregoriis). nel museo di quell’isola, che rappresentano fatti della vita di Gesù e portano le armi delle famiglie Grimani, Tiepolo, Giustinian e Barbaro; fiamminghe le tappezzerie donate nel 1533 dal doge Gritti alla chiesa di San Marco; della fabbrica del Brabante quelle che si ammirano nel palazzo Martinengo, ora Donà delle Rose (3). Nel 1551 la basilica Marciana s’ornò d’altri arazzi, tessuti sui cartoni di Jacopo Sansovino, da (1) La prima fabbrica di tappezzerie d’alto liccio fu istituita a Mantova nel 1419, la seconda in Venezia nel 1421 da Giovanni di Bruges e Valentino d’Arras. (Urbani de Gheltof, Degli arazzi in Ven., Venezia, 1878, pag. 14). Nel 1597 Alfonso di Ferrara ordinava a Venezia alcuni arazzi pel suo ducale palazzo. Campori, Arazzeria Estense, Modena, 1876, pag. 87. (2) M. Morelli, Gli arazzi illustranti la batt. di Pavia, Napoli, 1890. (3) Di questi arazzi, undici rappresentano i fasti di Scipione affricano, otto le battaglie di Cesare e sei alcuni giuochi campestri. Appartenevano in origine alle case dei Zane a San Stin e dei Michiel ai Santi Apostoli.