LA FAMIGLIA
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(Dagli « Habitus» di P. Bertelli).
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(Dagli - Habitus praecipuorum populoruni », Norimberga, 1577).
non aver ammesso l’ingiusto diritto di primogenitura: tutti i figli di un padre ebbero gli stessi di-rittiO. Il che fu utile anche alla civil comunanza,
non turbata nè dalla eccessiva opulenza di chi in casa ricca nasceva primo, nè dalla conseguente inferiorità dei minori fratelli. Inoltre, l’eguaglianza nella divisione delle fortune rendeva tutti capaci di servire il pubblico anche in uffici dispendiosi. Nuovi provvedimenti ordinarono sapientemente la materia delle successioni legittime. Con la legge del 4 agosto 1565, fu introdotta l’imposta ereditaria del cinque per cento, detta quintettoma se ne dichiararono esenti le eredità o i legati fra genitori, figli, fratelli, coniugi, avi paterni e materni e nipoti ex jratre. Un’altra legge del 26 marzo 1572 volle ne fossero invece obbligati i figli naturali, come, per lo contrario, più tardi, nel 1619, l’esenzione si estese ai nipoti ex sorore e ai pronipoti <3). L’omaggio dovuto alla famiglia legittima faceva si che anche a Venezia i diritti ereditari dei figli naturali di fronte ai legittimi restassero sensibilmente limitati, e l’inferiorità si rivelava anche nella partecipazione alla vita pubblica, inferiorità che non si cancellava interamente, come in qualche altro stato (4), neppure colla legittimazione, la quale per legge doveva esser concessa soltanto dalla Signoria <5). Ma benché neppure il doge usasse del diritto sovrano di legittimare, e fosse molto severa la legge per rispetto alle forme di questo istituto, ciò non toglieva che
SPOSE NO MODERNE
(1)	È però da osservare che, quantunque non fosse comune il costume della primogenitura, pure alcune ve n’erano, come nei Contarini la contea di Joppe e di Ascalona col cavalierato ereditario, e il cavalierato di un ramo dei Quirini e di un altro dei Morosini. Cfr. Tiepolo, Rettificazione di alcuni equivoci nella st. ven. del Daru, Udine, 1828, voi. II, pag. 359.
(2)	Pertile, op. cit., voi. II, P. I, pag. 440.
(3)	Volumen staiutorum etc. cit., pag. 321.
(4)	Tamassia, La famiglia cit., pag. 230.
(5)	Pertile, op. cit., Ili, § 116, pag. 392.
(Dagli » Habiti » di C. Vecellio)
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