274 CAPITOLO IX. considerarsi di fantasia <», al pari di quelli della regina Tomasina Morosini di Alessandro Varotari, detto il Padovanino <2), e più d’uno di Bianca Cappello, le cui vere sembianze si trovano in tre dipinti di Alessandro Allori, detto il Bronzino <3), i quali non giustificano l’ammirazione per la donna, che il poeta Angiolo Ingegneri descriveva così : Pazza proporzionà, chiara e ridente, Ochi vaghi, amorosi, Lavri rossi e vistosi, Boca tuta zentil, dov’ogni dente, Val assai de bianchezza lu solo Che quel bel fil de perle ch’avè al colo (4). giorgione — la venere. (Dresda, galleria). (1) Sono di fantasia i due ritratti della Cornaro attribuiti al Vecellio, uno agli Uffizi, l’altro, restituito a Bernardino Licinio, che era nella galleria Crespi di Milano, ed era conosciuto col nome di Bella Schiavona, un quarto nella galleria del Belvedere a Vienna, assegnato al Veronese. Un ritratto, la cui autenticità è documentata, si trova nel palazzo dei conti Azzoni Avogadro di Treviso. Nel luglio del 1500, nel castello di Asolo, si festeggiarono le nozze di Fiammetta Buccari, figlia del cavalier Luca e damigella di corte della regina, con Rambaldo V degli Azzoni Avogadro. La Buccari, cipriotta, aveva giovanissima seguita a Venezia la Cornaro, e la regina alla fida compagna offriva, nel giorno delle nozze, il proprio ritratto e un’immagine della Vergine di Antonello Resaliba, messinese. Non si conosce l’autore del ritratto, debolmente disegnato e fiaccamente dipinto, ma notevole come documento storico. Caterina, col capo coronato, col seno appena coperto da un velo sottile, sostiene con la destra la ricca veste, e con la sinistra fa un cenno come di saluto e di augurio; in un angolo del quadro un’iscrizione ricorda i doni dell’augusta signora alla giovine sposa: < Catharina Cornelia de Lusignano Hyerusalem Cypri et Armeniae Regina | Quae | Flamet-« tarn Buchari Cypriam | Puellam suam Nobilem | Rambaldo Actionio Advocato l Nuptum datam An. Sai. MD. | Pietà • Deiparae Imagine Antonelli Messanensis rarissima in tab." Donavit ». Nel contratto nuziale della Buccari e dell’Azzoni, in data 12 luglio 1500, del ritratto e del quadro di Antonello non si parla, come non sene parla nei due testamenti dei coniugi, in data 19 settembre 1529, nè in quello del 26 luglio 1549 di Fiammetta, già vedova. Della Madonna di Antonello, non del ritratto, si trova cenno in un inventario, che fa parte dell’atto di divisione (8 dicembre 1601) tra i due fratelli Nestore e Sigismondo degli Azzoni. L'inventario però nota soltanto gli oggetti esistenti nel palazzo di Treviso, e la tela poteva trovarsi nella villa degli Azzoni a Lanzago. II ritratto della regina e la Madonna di Antonello compariscono invece in un catalogo del 1701 dei quadri appartenenti agli Azzoni. Un ritratto consimile, nello stesso atteggiamento, ma di apparenza più giovanile, è custodito nella galleria del marchese Matteo Càmpori a Modena. (2) Era nel palazzo Morosini a San Giovanni Laterano in Venezia, ed è ora nel palazzo Da Mula-Morosini a San Vio. (3) I due ritratti di Bianca del Bronzino agli Uffizi, sono uno a olio, l’altro a fresco, trasportato dalla chiesa di Santa Maria ad Olmi nel 1871. Agli Uffizi non ci sono altri ritratti di Bianca, anzi due, che passano per tali, ricordano Eleonora di Toledo. Il terzo ritratto del Bronzino é a Pitti. (4) Gamba, Collez. delle migliori op. in dial. cit., voi. II, pag. 91.