GLI ORDINAMENTI DELLO STATO 21 PIETRO DA SALÒ — « IL GOBBO DI RIALTO » DELLA PIETRA DEL BANDO. il fante gridava: va la mezzarola, e poi: va la seconda, la terza, la quarta. Appunto quattro mezzarole, cioè lo spazio di un’ora, erano concedute nelle repliche al rappresentante della legge e aH’avvocato. La pratica forense fu in ogni tempo di specchiata onoratezza ed equanimità. Le discipline giuridiche erano studiate con amore; i patrizi che prendevano la laurea nello studio di Padova, ascrivevano ad onore il dottorato e sedevano nei comizi in un posto a parte. I più provetti nell’arte forense si facevano maestri ai più giovani, come Dionigi Contarini, chiamato, con l’ampollosità del tempo, un nuovo Socrate (1). Pietro Ba-doaro fu detto un altro Cicerone; Giovanni Donà, cognominato delle renghe (arringhe), ebbe gran fama, specialmente nelle cause civili; e fra quelli che perorarono dinanzi ai (1) L'Avocato, dialogo diviso in cinque libri, Venezia, 1554. L’autore, che è Francesco Sansovino, parla (cc. 15-16) del patrizio Dionigi Contarini, maestro amorevole dei giovani che lo seguivano per imparar da lui le pratiche di Palazzo, t E chi fu mai che di tutto cuore mostrasse e insegnasse altrui la strada, i modi, i mezzi delFascendere a grado e con tanta amoreuolezza altri che lui? Esso nelle sue proprie cause uoleua che i suoi giouani facessero la prima « renga, e soprastando loro, gli auuertiua oue mancauano, e doue doueuan supplire: talhora faceua far loro le scritture « ch’occorreuano in tutta una causa et continuamente esercitandoli, quasi un nuouo Socrate, gli destaua e gli rendeua « animosi».