! PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 197 verzura; i veneziani fra gli angusti canali e le strette vie, avare di luce, sentivano vivo il bisogno di giardini e di orti, che divennero il loro convegno piacevole e favorito. Il gradito ritrovo della classe operaia, la campagna del popolo, il podere del comune, era il Lido. Al Lido tutto vigne e ortaglie, non v’erano che due centri abitati, Malamocco e San Niccolò. Nel secolo XV, a metà del cammino fra que' due borghi, fu eretta la chiesetta di Santa Maria Elisabetta, divenuta nel 1627 la parrocchia di tutta l’isola. Altre isole, come la Giudecca e le Vignole, erano luoghi di delizie dei ricchi (1). Alla Giudecca i patrizi Barbaro, Gritti, Dandolo, Mocenigo, Vendramin, Cornaro (2>, avevano suntuosi palazzi, cinti da giardini delicati et rari(3>; Sante Cattaneo vi possedeva una villa con una sala, che, abbellita di dipinti a olio e a fresco, conduceva a un cortile, col pavimento di mattoni, da cui uscivano zampilli d’acqua, PALAZZO DUCALE — SALA D’ARMI. (Da una stampa del sec. XV11I). che irrigavano grotte rocciose, adorne di statuette, coralli, conchiglie. Il giardino, ricco di piante e fiori singolari, finiva in un’ampia loggia, da cui l’occhio spaziava sulla laguna (4). Più favorito ai lieti riposi, Murano. L’isola si reggeva con ordinamento autonomo, e il suo comune, che mandava un nunzio presso la Signoria, aveva il diritto onorifico di coniare ogni anno un’osella (5>, moneta d’oro, che si offriva in dono al podestà e agli altri ufficiali, a somiglianza delle oselle che il doge Antonio Grimani sostituì nel 1521 (28 giugno) (1) «Alle Vignuole un luogo deliciosissimo, il quale era di un gentiluomo chiamato Donato Marcello*. Malespini, Novelle cit., P. Il, pag. 22 t. (2) Nel giugno del 1549 l’Aretino {Leti, cit, lib. V, c. 122) scriveva a Benedetto Cornaro : « Se la Giudecca non meri- * tasse d’essere ammirata... par la bellezza dei palazzi, delle chiese, del sito, solo il giardino, che verdeggia intorno aiìe » nobili stanze vostre, la mostrerebbe alle genti maravigliosa ». f3) F. Saxsovino, Venetia cit., pag. 369. Lo Scoto (Itinerario cit., pag. 23): « NeU’isola della Zuecca. molti giardini • et vaghi edifìci, cosi per culto divino come per uso dei cittadini ». (4) Ibid., pag. 370. (5) Le oselle di Murano, dai 1581 ai 1758, hanno sullo stemma del Comune un gallo con una biscia nel becco. Dal 1759 al 1796 sul dorso del gallo c'è anche una piccala volpe.