LE CONDIZIONI SANITARIE ECC. 61 laguna al canale della Brenta e da questo alla laguna(1). Il carro cessò quando fu introdotto l’uso delle porte, o sostegni, o chiuse, o cateratte. Lasciata la barca, i viaggiatori trovavano pronto il servizio dei cavalli, che era loro procurato dagli osti; quello della posta, dapprima affidato a corrieri veneziani, fu nel 1490, sotto la vigilanza dei provveditori del comun, concesso ai Tasso (Taxis), quando questa famiglia bergamasca dava all’Italia e ai paesi stranieri il suo vasto ordinamento postale. Sulla fine del Cinquecento, i corrieri veneziani ripresero il loro servizio nei domini della Repubblica, senza avere alcuna relazione coll’azienda dei Tasso <2>. BARCHE DI VENEZIA CHE VANNO PER LA CITTÀ. (Dagli « Habiti » del Vecellio). Nonostante la nuova forma della città, l’uso del cavallo, in certe strade, continuò per tutto il secolo XVI. Quando, nell’aprile de! 1509, l’esercito veneziano stava preparandosi alla guerra contro i collegati di Cambray, si fece una coscrizione di cavalli apti a tirar artiglieria, non soltanto nelle città,terre et luoghi di terraferma, ma anche in questa nostra cita di Venezia (3). Ma l’equitazione non era più in molto onore, e i mal pratici cavalcatori delle lagune offrivano ampio argomento di motteggi agli scrittori del è ricordato anche dal Montaigne nel suo Viaggio del 1580. I sostegni a conca armati di porte (v. la tavola del Coro-nelli) sostituirono i carri sul principio del secolo XVII. Così nel 1609, costruito nel tronco della Brenta morta il sostegno o chiusa del Moranzan, cessò, nel 1614 circa, il bisogno del carro a Fusina, e nel 1615 fu tolto quello di Mar-ghera, essendosi deviato il fiume Margenego e regolate le acque dolci della Brentella ed aperta la Cava Gradeniga o Canal salso di Mestre, in diretta comunicazione con la Laguna. (1) Il carro serviva per le barche piccole; le grandi dovevano fare un giro più lungo; entrare dalla bocca libera della Brenta, che era dirimpetto a Malamocco, rifare il cammino entro terra per il canale di Resta d’AIgio, per giungere di nuovo a Fusina, donde si risaliva la Brenta Magra per Oriago (palata), Mira, Dolo, Strà, dove entravano nel naviglio di Strà e arrivavano a Padova. (2) La compagnia dei corrieri veneziani ebbe la sua sede prima a Rialto, di contro alle Beccherie, poi a San Moisè in corte Barozzi; i Taxis avevano il loro ufficio in campiello Valmarana ai SS. Apostoli. Queste compagnie tenevano mastri di poste nelle principali tappe di terraferma. (3) Arch. di Stato, Senato, Terra, reg. 16, c. 98 t.