LA NUOVA CULTURA 221 «bellissimi caratteri, delle nostre nuove fogge di lettere»(1). Anche la suppellettile scientifica della scuola doveva avere buona nominanza, se nel 1532 Renata di Francia, duchessa di Ferrara, faceva venire da Venezia, per l'istruzione delle sue figliuole, quattro sfere di Proclo e un mappamondo<2>. Quanto alle discipline da studiarsi dall’infanzia fino alla giovinezza, ne traccia l’ordine un veneto, scrittore didattico molto notevole, frate Bartolomeo Meduna di Motta sulla Livenza, nella sua operetta intitolata Lo scolare <3). Il libro del padre francescano, una di quelle rare scritture le quali danno assai più di quanto sembrano promettere, è un vero trattato d’arte didattica, in forma di dialogo fra tre illustri uomini del tempo, Alessandro Piccolomini, Marco Mantua Benavides e Bernardino Tomitano. 11 bambino deve essere allattato dalla madre, la quale ha l’obbligo di allevarlo fino ai cinque anni, per affidarne poi l’educazione al padre o ad altra persona, ornata di sapere e di bontà. Il discepolo, dai sette ai dieci anni, si dedichi alla grammatica; dai dieci ai quattordici alla dialettica, alla retorica, alla poetica; dai quattordici ai diciotto, alla musica, all’aritmetica, alla geometria e all’astronomia (quadrivio); dai diciotto ai ventidue, alla morale e al giure; dai ventidue ai trenta, ad altre scienze. L’educazione deve secondare le naturali inclinazioni e avviare al bene la volontà umana. La benevolenza reciproca fra scolaro e insegnante è il fondamento dell’educazione, la quale non deve soltanto (1) Ap. Zeno, Annot. alla Bibl. Fnntanini dt., voi. 1, pag. 64. Sull'arte di scrivere con bei caratteri, Sigismondo Fanti (1514) dettava un trattato teorico pratico, Lodovico Vicentino (1533) le regole per le lettere corsive, Francesco di Tomaso da Salò (1565), tipografo in Venezia, pubblicava in edizione di lusso i libri di modelli calligrafici di Agostino da Siena. Quasi sconosciuta è una raccolta di modelli calligrafici di un minorità veneziano, fra Vespasiano, del 1554. Fra Vespasiano, che insegna anche il modo di temperare le penne d'oca, che devono essere tonde e chiare, dà la ricetta per far buon inchiostro, mettendo le noci di galla in infusione nel vino bianco, buono e vecchio, e dopo dodici giorni filtrando la miscela a traverso una pezza de tino un poco grossetta, aggiungendovi vetriolo e gomma arabica. (2) Rodocanachi, Renèe de Frante, Paris, 1896, pag. 132. (3) « Lo Scolare, del R. P. .M. Bartolomeo Meduna, conventuale di San Francesco. Nel quale si forma a pieno « un perfetto scolare, opera divisa in tre libri. Nel primo si tratta della generatione et educatione dei figliuoli, delle qua- • lità del corpo e dell'animo dello scolare, dell'utilità delle arti liberali, della memoria naturale, et artificiale, e del con-« servar la sanità. Nel secondo si moveno e risolvono molti bei quesiti, e curiosi, e si ragiona del carico, e della elettione 4 del lettore, dell'utilità delle scienze e del modo dello studiare. Nel terzo si discorre intorno alla civil conversatione, « alle virtù et ai vitii delti scolari, della nobiltà, delle armi, e lettere, e si toccano molte altre cose appartenenti agli «studiosi. AH’lllustrissimo e Reverendissimo sig. Alessandro Peretti cardinal Mont'Alto », Venetia, Fach inetti, 1588.— 11 Gerini (Gli scritt. pedagogici del sec. XVI, Torino, 1897, pag. 388) dedica un intero capitolo al Meduna. Cfr. anche L. Rocco, Motta di Livenza e suoi dintorni, Treviso, 1897, pag. 348, 349. FRA VESPASIANO MINORITÀ — UNA TAVOLA CALLIORAPICA.