196 CAPITOLO VII. aveva dipinto liete storie mitologiche : Giunone librata fra le nubi, Cerere fra gli amplessi di Bacco, Apollo e Pallade e le Grazie. Tutto intorno al cortile un fregio di putti. All’eleganza esteriore corrispondeva quella dell’interno, nè, al dir dell’Are-tino, vi poteva esser principe che avesse sì ricchi letti, sì rari quadri, sì regali abbigliamenti. L’uomo di spiriti sottili e intensi aveva fatto tesoro di cento e cento cose di un sapore singolarissimo: un’ antica figura marmorea, amorosamente studiata e copiata da uno dei maggiori poeti dello scalpello, Tullio Lombardo; una Santa Caterina che abbraccia il bambino di Tiziano; la Trasfigurazione di San Paolo di Bonifacio de’ Pitati ; il ritratto d’un fanciullo, trovato tra le spoglie abbandonate da Carlo Vili alla battaglia del Taro; e vasi antichi e medaglie e gemme e porcellane (l>. Contemplando e studiando i suoi vecchi marmi, così come il ritrasse Lorenzo Lotto, trascorse serenamente i giorni l’Odoni, allietato dalla compagnia del nipote Rinaldo e di Paolo Manuzio, che aveva sposato una sorella di Rinaldo, Margherita, ottima donna di casa — cujus precipue studio res jamiliaris ac domus tota nititur— come scriveva lo stesso Manuzio. La città, solcata per ogni verso da canali, sempre più s’infittiva di fabbriche, sempre più andava mancando dì spazio; con tutto ciò alcune case popolari erano allietate da un breve orticello, e parecchi palazzi patrizi da un ben disposto giardino, olezzante d’ogni varietà di fiori, ornato di vasi, di cippi, di frammenti d’antichi marmi <2). II Casola, nel 1494, scriveva: « Non è cosa che «più me habia conducto in admiratione in « questa città edificata sopra l’acqua, quanto « à facto al vedere belli zardini quanti là « sono »<3). Il verde, che qua e là sorgeva fra le case, voleva esprimere il desiderio di quell’aere aperto, che rinvigorisce la salute e rinfranca lo spirito. Le altre città collocate in mezzo alla campagna, offrono, fuori del rumor cittadino, libere passeggiate tra la (1) Notizia di op. di dis. cit., pagi. 155-164. (2) Erano celebri i giardini del procurator Tomaso Contarini alia Madonna dell’Orto, dei Grìmani a Santa Caterina, di Andrea Pasqualigo a San Basilio, di Leonardo Moro a San Girolamo, di Giacono Contarini a San Samuele, di Agostino Amadi a Santa Croce, degli Erizzo a San Canciano, dei Michiel ai Santi Gervasio e Protasio, dei Bona Sant'Angelo, di Alessandro Vittoria alla Bragora, dei Morosini a San Canciano, il quale ultimo diede appunto a quei ramo dei Moroslni la denominazione del giardino. F. Sansovino, Ventila cit., pag. 384; Garzoni, Piazza cit., pae. 388. (3) Casola, Viaggio cit., pag. 14. CANALE VENEZIANO. « 11 trasporto del corpo di S. Lucia ». (Dal Da Varagine).