166 CAPITOLO VI. Fino dal 1469 nel Plinio di Giovanni da Spira troviamo una pagina da tre lati incorniciata da un fregio ornato e figurato; e nel 1477 nell’Appiano di Erardo di Ratdolt vediamo un fregio decorativo che occupa i quattro lati del foglio. NeW'Erodoto di Giovanni e Gregorio de Gregoriis, del 1494, abbiamo il tipo più perfetto di decorazione del libro. Alle inquadrature, alle iniziali fiorite, ai fregi, si aggiunsero le tavole figurate, incise in legno, come nella Hypnerotomachia Poliphili e nella Bibbia volgare istoriata di Nicola Malermi, stampata la prima volta da Vindelino da Spira nel 1471, ma poi ripubblicata più volte con figure, una delle quali rappresenta il traduttore, ch’era un frate veneziano dei camaldolesi di San Michele di Murano <’>. I tipografi, come gli artisti, A «SPAVENTEVOLE SILVA.ET CONSTI-paio Ncmorccua{o,*gli orimi alni lochi per ri dolce iofnnoche(ètuucapcTÌcMlc& pr©flcTr.jremcbfrdit** Ì foli» rrluih.mentroiuid» notio in uno più deleóiial* fito jflu piuclirel {-rivedente, tl^uale non era de mon rihomdi,&trepidinole lupe intorniti», ne falcalo di iinimofi uip. Ma eoropoficamencr de ente monta£niok dinoniro-pu ilwru. Stluo(c di giouiPÌ qtiercKifi, di robuti. fraxini k Gwpt-■U.&di frortdofi llter,&di teneri ('oryii.&di Alni.&diT»-' l**«£di Ode infruAuofi Olofln,dilpofin (rondo lafprttode gji aibonfcii Colli. Ei gin al piano etano graxe filini ledi aluj fduaòcà POUPHItO QVIVJ NARRA.CHECLI PAR. VE ANCORA DI DORMIRE.ET ALTRONDE IN SOMNO RITROV ARSE IN VNA CON VALLE.LAQVALENEL F1NEERA SER ATA DE VNA MlR AlilLECLAVS VR A CVM VNA PORTENTOSA PYRAMIDE.DE ADMi* RATIONED1CNA.ET VNO EXCELSOOBELISCODE SOPRA.LAQV ALE CVM DILIGENTI A £T PIACERE SVBTILMENI E LA CONS1DEROE. ORLANDO fVRIOSO DJ, M. LODO VICO ARIOSTO .-eluso di rarirtipjrr» co» ¿J- * . Così Andrea Torresani ha per emblema le sue iniziali e la torre nati, furono assai numerose a Venezia e, dallo scorcio del secolo XV a tutto il XVI, se ne annoverano non meno di cen-cinquanta, pubblicate da quarantasette tipografi, numero di poco inferiore a quello della stessa Parigi. Cfr. Bohatta, Katalog der Liturgischen Drucke des XV u. XVI Jahrh. in der Herzogl. Parmaschen Bibliothek in Schwarzau am Stein-feld, Wien, 1909-10, voi. 2, in 4°. (1) Bellissime incisioni in legno possono vedersi anche nel Decamerone (1492), nelle Deche di Tito Livio (1493) e nelle Metamorfosi d'Ovidio (1497), stampati da Giovanni Rossi vercellese; nella Dottrina del vivere religiosamente (1494 s. n. tip.); nel Terentius pubblicato da Simon da Luere (1497); nella Divina Commedia da Piero de Quarenghi; nel Graduale da Lucantonio Giunta (1499-1500); nel De Divina proportione di Luca Paccioli da Paganino de’ Paganini (1509); ne\VArchitettura del Serlio dal Marcolini (1540); neirOr/orufo Furioso (1551) e nel Cinegetico di Giovanni da Scandiano da Gabriel Giolito de’ Ferrari (1556), ecc. (2) Castellani, L'arte della Stampa nel Rinasc., Venezia, Ongania, 1894, P. II, pag. 8. — V’è chi crede la marca dei tipografi derivata dal segno di riconoscimento (signum tabellionatus), che accompagna la sottoscrizione negli atti dei notai.