L’ARTE NELL’INDUSTRIA 165 Milano, quarantasette a Firenze, quarantuna a Roma(1). Nei primi anni del Cinquecento la stampa veneziana si rendeva popolare nel sesto, nella carta, nei caratteri. In un tempo e in una città, in cui frate Luca Paccioli insegnava a disegnare con perfezione estetica e con regole geometriche le lettere dell’alfabeto, era ovvio che ai caratteri tipografici si ponesse particolare cura in quelle fonderie che fornivano i tipi a gran parte del mondo civile <2). Spetta ad Aldo Manuzio il merito dell’invenzione del carattere corsivo, che fu detto italico o aldino, e fu inciso da Francesco da Bologna della famiglia dei Griffi. Primo il Manuzio pubblicò edizioni di classici, con piccolo testo in 8°, enchiridei forma, cioè manuali o maneggevoli, che divennero subito molto ricercati ed ebbero larga diffusione. Tra gli altri, il Canzoniere del Petrarca del 1501, curato dal Bembo sull’autografo che oggi è in Vaticano, e fu il primo di quei Petrar-clìini, così cari alle etère, alle intellettuali del Cinquecento, alle quali avean costume farne dono i Qwflr.ilfTnsi A fimufMtWXlof drl!aj;j ud tllii f'u'ntdrtf'nflur j^nitutu *'•