LA CITTÀ NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO 75 «xeocto et largo tele tredexe »> <•>. Nel 1599 le bandiere si rifecero di seta ritorta «con cremese de Spagna, franze, passamani e ricami d’oro» e costarono 2351 ducati e 2 grossi <2). Fra la basilica e il palazzo ducale, fra la casa di Dio e quella della Giustizia, si alzava la gran torre, che aveva veduto sorgere quei due edifizi. Il 15 agosto 1489, la folgore, che più voltejaveva colpito il campanile, ne fece rovinare il pinnacolo e la cella campanaria. Racconciato alla meglio, fu coperto da un tettuccio di tavole e di tegole, quale è rappresentato nell esemplare con la data del MD della pianta di Jacopo de’ Barbari e in un ARCH. PIETRO LOMBARDO E FIGLI - LA CHIESA DI S. MARIA DEI MIRACOLI (1480). affresco del 1512, attribuito al bergamasco Andrea Previtali <3). Dopo un terremoto (20 marzo 1511), rimase ancor più sconquassato, onde il senato ne commise il restauro a Bartolomeo Buono, il quale, rafforzate le muraglie, costruì la cella, l’attico e il pinnacolo di maestosa eleganza (4). L’altezza del campanile è di metri 98,60, compreso l’angelo do- (1) Arch. di Stato, Collegio Notatorio, 23, c. 149. (2) Bratti, Bandiere ed emblemi veneziani, Venezia, Fuga, 1914. (3) Appartiene a un ciclo di affreschi che ornava la casa denominata Zogna presso Bergamo, trasformata ora in ospedale militare. La Zogna era proprietà dei conti Suardi, i quali, per salvare dalla distruzione quelle curiose pitture, le fecero distaccare dalle pareti per trasportarle nel loro palazzo di Bergamo. I dipinti rivelano la maniera del pittore bergamasco Andrea Previtali. S’aggiunga che in un affresco si leggono distintamente le iniziali P. A. (Previtali Andrea), quantunque fosse insolito che i pittori facessero precedere il nome di famiglia a quello di battesimo. In un altro affresco è inscritta la data MDX1. Il Previtali mori nel 1528. L’attribuzione all’insigne pittore é avvalorata anche da un documento dell’archivio domestico dei conti Suardi. Con ¡strumento 27 febbraio 1620, il Mag.us Domnus Julius Casot-tus de’ Mazzolenis vende ai conti Albani (dei quali furono poi eredi i Suardi) insieme colle terre adiacenti, la casa nur-cupala ad Zognam. La Zogna era quindi in origine dei Casotti, mecenati del Previtali. Nel loro palazzo di Bergamo, architettato dall’Isabello, oggi sede del circolo artistico, era custodito il quadro, ora all’accademia Carrara, nel quale il Previtali ritrasse la famiglia Casotti. (4) Gattinoni, Storia del Campanile di San Marco, Venezia, 1912, pag. 34 e segg.