LA FAMIGLIA 355 supremo dei Veneziani contro gli alleati di Cambray, Leonardo da Prato, che in quella guerra morì combattendo nel 1511, Pompeo Giustiniani, genovese, ucciso in battaglia contro gli Austriaci in Friuli nel 1616, Orazio Baglioni, che contro gli stessi nemici peri un anno dopo. E nella chiesa dei Frari v’è la statua equestre del romano Paolo Savelli, condottiero della Repubblica, morto nel 14U5, nella guerra contro i Carraresi. Altri sepolcri fermano il visitatore, oltre che per l’arte onde s’abbellano, per i grandi ricordi che destano. Se il mausoleo di Francesco Foscari (ni. 1457) ai Frari richiama alla mente un periodo fortunoso di vita veneziana, quello del suo predecessore Tomaso Mocenigo MONUMENTO SEPOLCRALE DI ALESSANDRO VITTORIA. (Chiesa di S. Zaccaria). (m. 1423) ai Santi Giovanni e Paolo ricorda la grandezza, la forza, l’imperio di Venezia, come il sepolcro di Andrea Gritti (m. 1538), in San Francesco della Vigna, suscita gli splendori di un’età fulgida d'arte e di eleganza. Ma più riverentemente pensosa si fa ogni anima, che abbia il culto del sacrifizio, dinanzi alla tomba di Marcantonio Bragadin, il difensore di Famagosta, che con poco più di settemila armati tenne fronte a oltre dugen-toinila turchi, e, costretto alla resa, col patto di aver salva la vita, fu dai nemici spergiuri scorticato vivo, e spirò la grande anima, confermando la sua fede in Dio, dal quale aspettava il premio eterno del compiuto dovere verso la fede e verso la patria. La sua pelle inzuppata di aceto e di sale girò, appesa sulle antenne delle navi nemiche, gli scali del Levante, finché ricuperata dai discendenti del martire e portata nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, fu riposta in un’urna, degna d'ammirazione per il nome dell’eroe,