148 CAPITOLO VI. Meno perfetta l’arte del ferro battuto, e invano si cercano qui i bei lavori onde erano famose, nel Rinascimento, Firenze, Siena, Milano. A Venezia si preferiva il bronzo e, rispetto alle altre, era trascurata l’arte del magnano, che soltanto alla fine del secolo XVI fiori anche in Venezia(l). Giungevano a grande perfezione e a larghissima rinomanza le officine vetrarie di Murano, che si dividevano in sei rami: fiolai (fioleri, verieri, fornaseri), cristallai, specchiai, margaritai, perlai e venditori diversi (stazioneri). L’arte dei perlai incominciò probabilmente nel Quattrocento, essendo ormai distrutta la leggenda, secondo la quale Marco Polo avrebbe iniziato, con Domenico Miotti e Cristoforo Briani, l’arte delle conterie, ricercate per il traffico in tutti i paesi dei barbari, sulle coste dell’Af- INCENSIERE D’ARGENTO A SBALZO (1586). LAMPADA «VEILLEUSE ». BRONZO DI SCUOLA VENEZIANA {SEC. XVl). (Venezia, San Giorgio degli Schiavoni). (Museo del Louvre). frica e dell’Asia, dove servivano allo scambio coi prodotti indigeni e spesso avevano valore di moneta. I perlai alla fornace, a ferrazza e a spiedo, tagliano le cannucce di vetro in piccoli pezzi, che infilzano in un sottile filo di ferro (spiedo), e che, al fuoco del fornello, riducono in perle (margarite). Quella delle conterie diede origine, per opera di Andrea Vi-daore, all’arte dei supialume, cosi chiamata perchè l’operaio pone la canna di smalto o di vetro sulla fiamma di una lucerna, spinta dal soffio di un mantice, e fabbrica con piccoli stampi di bronzo le perle screziate a vari colori, dette alla lucerna o a lume. Col semplice soffio invece l’operaio crea i celebri vetri dalle forme più svariate ed eleganti(2). Rutilante esce dal forno il bolo di vetro, attaccato a un’estremità della canna forata, 1) Urbani de Gheltof, Les Arts industriels à Venise au moyen âge et à la Renaissance, Venise, 1885, pag. 259. (2) Nell’antico capitolare dei fioleri si trovano alcune norme sulla tecnica deH’industria, le quali prescrivono il numero e la forma delle fornaci (fornace et fornello qui habeat tres bocas), perchè il vetro riesca limpido e perfetto; le materie per comporre il vetro, le legna da usarsi, che doveano essere d’olmo e di salice; la forma e la quantità delle coppe e delle fiale, che doveano avere un circolo azzurro nella parte superiore con il bollo del comune (circulo laguro cum bulla comunis), e via dicendo. Monticolo, Capitolari delle Arti, vol. II, P. I, pag. 61.