AMORI, CONVERSAZIONI, FESTE, CONVITI 391 < più eccellente»0». Si distinguevano coi nomi di salubri, stomacali, cordiali, matricoli, gagliardi, mezzani e deboli. Più volentieri si mescevano i vini di profumo e di forza, specialmente il greco, o moscato dolce, ottenuto da un vitigno originario di Candia, e la malvasia da un vitigno di Cipro. Vini indigeni, rinomati nell’alta Italia, erano la vernaccia d’uva appassita e molto alcoolica, il greco e il chiarello d’Alba, di Sa-luzzo, d’Acqui, i brognoli del Friuli, i vini a tipo di vernaccia di Lodi, di Crema, di Brescia, di Como, di Verona, di Conegliano <2). I vini erano molte volte conditi con aromi e droghe, come l’ippocrasso. La cucina era piena d’ogni sorta d’utensili, come ci viene rappresentata nelle incisioni del trattato culinario di Bartolomeo Scappi, dedicato a un cuoco veneziano. Da ogni parte, in ogni angolo, caldari, zangole, catini, catinelle, secchie, mastelli, scodelle, mestole, spiedi e schidioni grossi e sottili, ghiotte e mortai, macinelli, pestelli, coltelli e grattugie, granate e bona legna sopra tutto <3). Quanto alla profusione delle imbandigioni convien soggiungere che tanto sfarzo appariva soltanto nelle occasioni solenni, nei banchetti di parata; ma anche nelle consuetudini giornaliere la mensa dei ricchi patrizi era generalmente copiosa di cibi svariati(',). Buone vivande e senza risparmio anche ne’ desinari degli agiati borghesi, che si raccoglievano nel tranquillo tinello®; modesti ma abbondanti i pasti dei popolani nelle linde cucine, tra il crepitar delle fiamme dei focolari. All’eccessivo lusso dei banchetti vuol metter freno il magistrato, ma quanto più severi erano i decreti proibitivi, tanto maggiore diveniva la destrezza neH’eluderli. Vietati i fagiani, i pavoni, i galli d’india, i (1) Torquato Tasso, nel dialogo II padre di famiglia, ricorda i vini di Levante di color bianco dorato, come le malvasie, le romanie e altri da lui bevuti a Venezia e che tutti avevano alquanto del dolce, « la qual dolcezza si i perdeva con la vecchiaia acquistando una forza piena di austerità - . (2) Stecchetti (Guerrini), La tavola e la cucina nei sec. XIV e XV, conferenza, Firenze, 1884, pag. 24; Gan-dinj, Tavola, Cucina e Cantina, Modena, 1889, pag. 47; Couonet, I piaceri della tavola cit., pag. 203 e segg. (3) Messisburgo, Libro Nuovo cit.; Bart. Scappi, Dell’arte del cucinare, dedicata al Mag. M. Matteo Barbieri, cuoco e scalco celeberrimo della città di Venezia, Venezia, MDCX, pag. 9. (4) V’erano tuttavia patrizi che conservavano la ' / K . Adì 12 zugno vezilia de missier Santo Antonio. vecchia parsimonia mercantesca. Per esempio, in un testa- mento del 15 giugno 1509 di Marco Faller (Arch. di Stato, P'r P*»« perchè per missier lo patrlar- Sez. Notarile. B. 1259, Test. n. 663, in rogiti Cesare Zilioli) ella fo comandato gran dezunl per la guera si trova una curiosa nota di spese giornaliere. Ne diamo spesi tra pesse c frutl in tuto ........... » ■ 5 qualche saggio, per mostrare, accanto a tanto splendore, le ^ tugto zobia. modeste abitudini di un patrizio: . . , „ .... per tripe soldi 2 e pesse per zena soldi Zugno 1509. I $oma......,.......................... . . 3 Al nome de missier ihesu christo. Qua sarano notado per bresole de ponta de schena....... » » 3 tutte le spese che mi achaderano in dito mese et memo- per figi, zorbolle .................... » » I rie, el qual mese comenzo per pesse et ovi zeriesse per ovi............................. * » 2 erbe ................................... L. soldi 7 per uno quinterno de carta da scriver Adi 2 zugno sabado. lettere per la guera...................... • • 3 . per barbonzini per frizer in agreste ...» • 2 per pesse ........................... * » 4 per ovi e erbe ...................... * » 3 Adi 0 octubrio 1509. per carne per 2 zomi................. » 8 per geC||| 4 de vin comprai a razon de Adi 6 zugno merchore. soldi 12 al sechio, e aio chonpri sechi 4 ... » 2 » 8 per charne de manzo................ * » 4 Adi 0 octubrio marti. per fassinelle n. 15 fresche per metter sotto al mio letto per chazar i zimexi .... • » 5 Pcr charo I de legnic compra missier Piero per pesse per disnar et ovi per zena in de Chortussi de legnie soldi 28 e per conduttura tutto soldi 2, soma soldi 30.................... * I • IO Adi 9 zugno sabado. Adì 15 decembrio sabado. Noto chome o comprado quarte 3‘* di per far eschovar 2 chamini, quello dela tela padoana per far conzar le mie mu> mia cahmera et quello de la chamera de Zan- dande .................................. » * 6 bernardo ............................... » » 4 (5) Nell’Arch. di Stato (Miscellanea, Atti diversi mss., B. 134, fase. 5 bis) esiste un libretto manoscritto in latino di spese di un anonima del 1460-63. L'anonimo nota quotidianamente tutte le vivande che s'imbandivano alla sua mensa. Trascriviamo qui i cibi acquistati in un giorno: latuca — burago — caule*—pomes — amydalc — caseus — caro bovina — caro vitulina — pario pullorum — pisces arbore* — pisces ophini.