LE VESTI E OLI ORNAMENTI DELLA PERSONA 373 fianco, talvolta con maniche(1), le opelande e le soche ampie, ornate di ricami e con cappuccio®. Nei secoli XII e XIII è ricordato il mantellum albasiutn e de bono griso, adoperato da ogni condizione di persone ; ma sul principio del Trecento c'è maggior desiderio di magnificenza, e cominciano le sbernie e gli epitogi (3>, i mantelli de sa-mito curn cendato vermileo subtus, o de saia sanguinea o biava investita de cendato sanguineo, o verme io, e i tabarri (tabardus inforatus de cendato viride, tabardus ro-satus) <4>. La schiavina (sclavina vestitoria), di lana grossa, a grandi pieghe, discinta, lunga sino al polpaccio, era il mantello dei pellegrini®, e il gabbano, pesante e villoso, quello per la pioggia. Le pelliccie (pelligoni), talvolta cimi rnanegotis (6), molto usate dai ricchi, facevano fiorire, fin dal secolo XI, il commercio delle pelli di conigli (cuniculorum), di scoiattoli (skillatis), di lepri (pelligoni de lepore), di agnelli e di VESTI VENEZIANE DEL SEC. XIV. (Dal cit. ms. dell’Ambrosiana). volpi. Più tardi, cresciuto il lusso, furono in pregio le più rare pelli di lupo cerviero, di zibellino, di faina, di martora, di ermellini e di vai (varia rarissima). Gli abiti degli uomini dalla cintola in giù, e più propriamente i panni da gamba, erano le brache e le calze. L’uso delle braccarla di lana di vari colori e di varie forme, ampie e strette, era stato trasmesso ai latini dai barbari, i quali già nella colonna Traiana appaiono bracati (7). Qualche volta taluno le risparmiava, senza scandalo, giacché ciò che deve esser nascosto era coperto in parte dalla gonnella. Le calze strette alla gamba erano bianche, nere, verdi, scarlatte, di panno e di seta, e non si sostituivano soltanto alle brache, ma tenevano anche il luogo di scarpe, sovente fornite di suola®. Le scarpe propriamente dette che sostituirono i sandali dei primi veneziani, erano allacciate, e cingevano il collo del piede. Dapprima di tela o di drappo ; si fecero pei di cuoio leggero e aperte per l’estate (estivalia) ; final- (1) Monticolo, I capitolari delle arti cit., voi. I, pag. 14, n. 3. (2) Merkel, Tre corredi milanesi nel Quattrocento, in « Bullett. Ist. It. », n. 13, pag. 141, Roma, 1893. (3) Sbernia ampio e lungo manto agganciato sulla spalla. « Epitogium est genus vestis quod togae superinduebatur », Ducange, Gloss. — In un inventario del 1308 (Appendice, Documenti I, n. II) sono notati: « epitogium virgulatum, tunicas « de saia nigra — agnelinam cum mcinegotes ». (4) Cecchetti, Le Vesti cit., pagg. 71, 72, 118. (5) Merkel, Come vestivano gli uomini del « Decameron » cit., pag. 65. (6) Vedi Documenti I, n. II, Inventario del 1308. (7) Merkel, op. cit., pag. 25. (8) Ibid., pag. 33.