306 CAPITOLO IX. FORMA DI LETTO. Dai mosaici (sec. XIII) di San Marco : « Le storie di Noè ». gento, soltanto più tardi furono fabbricate e usate(1). Di peltro, in gran parte, il vasellame e la piatteria; nelle case signorili d’oro e d’argento<2>. Gl’inventari parlano di coppe con p'e dorato e di casieri e tajeri d’argento, di coppe d’argento cum pedibus inauratis, cani smaldis coopertis ad opera jrancisca, di nappi ad opera turchesca, di bacili magni et parvi, di saliere d’argento inaurate cum smaldis, di candelabri dorati cum pedibus laboratis ad leonem, di coltelli da tavola a manicis lephanti, o di corno di bufalo cum veretis argenteis, di pironi e choclearia di argento dorato, di cura-dentes de argento ecc.<3>. Gran numero d’utensili pure nelle cucine: lavezi (laveggi) di bronzo, di rame e di pietra, catene, fresore o fersore (padelle), cogome, conche, gratacazo (grattugia), spedi, molete (molle), paleta, bochali di rame, bacili, cavedoni (1) La porcellana, fatta conoscere ai Veneziani da Marco Polo, non ebbe fabbriche in Venezia che nel secolo XV. Divenne più di uso quando, nel 1461, il sultano Abulfer Hamer mandò i seguenti doni al doge Pasquale Malpiero : « Benzoi-« rotoli 30; legno aloè rotoli 20; due paia tappeti; una ampolletta di balsamo; teriaca bossoletti 15; zuccheri moccari « pani 42 ; zuccheri canditi scatole 5 ; zibetto un corneto ; porcellana pezzi 20, cioè 7 piattine, 5 scudelie, 4 grande et una--« piccola, piattine 5 grandi, 3 scudelie una biava et 2 bianche ». Sanudo, Vite dei dogi cit., cc. 1169-1170. (2) Galli, La mobilia di un canonico del sec. XIV, Pavia, 1899, pag. 26. (3) Vedi nell’Appendice i Documenti I : Inventari, n. I e VII. un banchetto. Dal mosaico di San Marco: « L’ultima Cena »,