cure che gl’imponevano le assemblee politiche e le pubbliche cariche, pur tra le altre occupazioni a cui lo chiamava la sua varia attività di studioso, non aveva distolto mai l’animo da questa che fu la prediletta tra le sue fatiche, onde aveva continuato a giovarsi delle indagini italiane e straniere che facevano al suo proposito, e non aveva cessato un sol momento di correggere, aggiungere, rifare instancabilmente. Di tale assiduo lavorio porta le traccie anche la presente settima edizione in cui i lettori son per trovare non solo alcuni mutamenti sostanziali, ma anche più vivaci atteggiamenti di espressione, più accorti giuochi di luci e di ombre, più attraenti movenze di stile insomma, per le quali la verità storica s’anima della vita stessa dell’arte. E penseranno, crediamo, che pochi esempi essi possano ricordare di un libro che, al pari di questo che ora presentiamo, sia stato, durante un intiero cinquantennio, l’oggetto di un amore tanto intenso, e si sia rinnovato con sempre crescente seduzione e nei suoi spiriti e nelle sue forme. L’ISTITUTO ITALIANO D’ARTI GRAFICHE.