URNA MARMOREA, DEL SEC. X, PROVENIENTE DAI i ’aIMIAZIA DI SAN CIPRIANO DI MURANO. Capitolo I. VENEZIA E LE SUE LAGUNE L aspetto e la salubrità della città c delle borgate, che nell'età romana sorgevano ricche e popolose sulle lagune adriatiche da Ravenna ad Aquileia, mutarono nel'corso dei secoli per le trasformazioni telluriche e idrografiche. Il suolo, specialmente ai margini del mare, si va abbassando per lievi movimenti tellurici (bradisismo), e per la decomposizione e il costipamento degli strati torbosi sotto il fondo fangoso delle lagune. Mentre il suolo si abbassa, il mare s’alza per un fenomeno che dura dalle epoche preistoriche (,); di guisa che la stessa città di Venezia, da tempo lontano, è invasa dalle alte maree (2>. Più infeste LEONE SULLA COLONNA DELLA PIAZZETTA. (1) Il fenomeno fu spiegato dall'astronomo Giovanni Schia-parelli in una conferenza, tenuta, il 30 agosto 1882, in Biella, al XV congresso degli alpinisti italiani (« Bollettino del club alpino italiano , voi. XVI, n. 49, Torino, 1883, pag. 9). Lo Schiaparelli dimostrò come l’asse terrestre si sposti allontanandosi da noi di 30 o 40 metri per secolo. Nello stesso senso si sposta l’equatore e con esso la maggior gonfiezza delle acque, la quale dipende dalla forza centrifuga per effetto de! moto rotatorio che all’equatore è massimo. A misura che, allontanandosi da noi il polo, si avvicina l’equatore, e con esso la maggiore gonfiezza delle acque, la superficie di livello dei nostri mari si va lentamente, quasi insensibilmente, sollevando. (2) Gli effetti dell’alzamento del mare e deH'abbassamento del suolo si riscontrano nella stessa città di Venezia. Nel secolo XIV il pavimento del portico del palazzo ducale era di nove centimetri sotto l’odierno, e da esso si distendeva per due gradini nella piazzetta; il pavimento delle nuove procuratie (1582) è di 43 centimetri più elevato del piano delle vecchie; nella prima fondazione della chiesa di San Marco si saliva alla porta maggiore per alcuni gradini ora sepolti ; la sottoconfessione della basilica, destinata un tempo alle sacre funzioni della confraternita dei mascoli, dovette essere abbandonata prima del 1580, per frequenti allagamenti. Nella grande marea del 15 gennaio 1867 furono invase alcune cisterne fino allora inaccessibili alle acque salse. Nei recenti scavi intorno al campanile di San Marco si sono trovati tre pavimenti della piazza sotto l’odierno.