240 CAPITOLO VII. dalla critica moderna (1>. Un’altra opera, per quei tempi portentosa, è il Liber secre-torum fidelium Crucis super Terrae Sanctae recuperatione di Marin Sanudo, detto Torsello0), incominciato nel 1306 ed offerto nel 1321 a papa Giovanni XXII. 11 Sanudo (n. 1270, m. 1343) compi ben cinque volte il viaggio d’Oriente; visitò l’Armenia, l’Egitto, Cipro, Rodi, San Giovanni d’Acri, ed ebbe l’intento di eccitare la cristianità a una grande crociata, e di consigliare ai Veneziani la conquista dell’Egitto, la quale avrebbe dato loro il dominio di tutto l’Oriente. Il Liber, chiamato da Marco Fosca-rini il fondamento degli studi statistici, è un trattato di geografia, di nautica, di commercio, di economia politica diviso in tre parti. Nella prima si dànno gl’insegnamenti per assalire e opprimere i Saraceni; nella seconda l’ordine da osservarsi dai condottieri militari nella grande impresa; nella terza il modo di conservare Terrasanta, dopo averla conquistata. Tra molte notizie preziose e molte nuove idee, l’autore accenna all’ardito disegno di un sistema continentale, del tutto simile a quello messo in atto da Napoleone a danno dell’Inghilterra<3). In un’appendice sono descritte le carte e le mappe (mappas mundi), che accompagnano l’opera(4). Accanto ai due grandi viaggiatori, Marco Polo e il Sanudo, non va dimenticato un ardito frate del Friuli, il beato Odorico da Pordenone, che, da 1318 al 1380, attraversò l’Asia, dalle sponde del Mar Nero all’estremità della Cina, lasciando una relazione del suo viaggio <*>. Alla fine del secolo XIV, Niccolò Zeno, viaggiando alla volta dell'Inghilterra, naufragò ad un’isola, ch’egli descrisse come l’isola di Frislanda, ed appartiene al gruppo delle Färöer. Rimasto qualche tempo in quelle ignote terre, dove ebbe lieta accoglienza da un principe chiamato Zichmi, Niccolò scrisse a suo fratello Antonio descrivendogli il paese, e persuadendolo a recarvisi egli pure. Morì quattro anni dopo l’arrivo di Antonio, il quale rimase ancora dieci anni al servizio di Zichmi, e poi ritornò a Venezia. 1 viaggi degli Zeno sono narrati nelle lettere di Niccolò ad Antonio, e nelle successive corrispondenze di Antonio col terzo fratello, il celebre Carlo Zeno. Con molti particolari è descritta un’esplorazione fatta da Niccolò Zeno in Groenlandia, e son riferite le osservazioni di alcuni pescatori su due parti dell’America Settentrionale, dette Estotiland e Drogeo, le quali mostrano l’esistenza a quel tempo, cioè un secolo prima di Colombo, degli avanzi di quei vecchi coloni scandinavi, di cui fanno parola Adamo di Brema nell’undicesimo secolo e Orderico Vitale nel duodecimo (6>. 11 manoscritto di Antonio Zeno fu inconsciamente lacerato da un fanciullo suo discendente, di nome Niccolò, e fu ventura che, rimanendo alcuni brani delle preziose carte, lo stesso Niccolò, fatto maturo, potesse con quegli avanzi rimediare alla inconsapevole colpa infantile, compilando, nel 1558, la narrazione che ora possediamo. Egli fece altresì una copia della carta, corrosa dal tempo, che riproduce gli arcipelaghi settentrionali e le costiere scandinave e groenlandesi (7>. Intorno al 1424 Niccolò (1) Zurla, Di Marco Polo e degli altri viagg. venez., Venezia, 1818; V. Lazari e Lod. Pasini, / viaggi di M. P., Ven., 1847; Ad. Bartoli, I viaggi di M. P., Firenze, 1863; Yule, The Book of ser M. P., London, 1875; M. Polo, Il Milione secondo il testo della Crusca etc., a cura di D. Olivieri, Bari, 1912; Orlandini, M. Polo e la sua famiglia in « Arch. Ven. Tridentino », a. 1926, t. IX. (2) La famiglia di Marin Sanudo, che non è da confondersi coii quella del diarista omonimo del secolo XVI, fu insignita del titolo ducale di Nixia, confermatole dalla Repubblica. Nel secolo XIV, ereditò dalla famiglia Basaniti il soprannome di Torsello. (3) Quadri, St. della statistica dalle sue orig. alla fine del sec. XVIII, Venezia, 1824, pag. 96. (4) Simonsfeld, Zur M. Sanudo den älteren, Hannover, 1881 ; Magnocavallo, Marin Sanudo il vecchio, Bergamo, 1901 ; e La carta « De Mari Mediterraneo » di M. S., in « Bollet. Soc. Geogr. Ital. », a. 1902, t. V, pag. 122 segg. (5) Domenichelli, Sopra la vita e i viaggi del B. Odorico da Pordenone, Prato, 1881. Cfr. anche lo studio di H. Cordier, premesso alla edizione dei Voyages di Odorico da Pordenone nel vol. X del « Recueil des voyages et des docu-ments pour servir à l’hist. de la géographie », Paris, 1891. (6) Major, Dei viaggi dei fratelli Zeno, dissertazione trad. in « Arch. Veneto », a. 1874, t. VII, pag. 306. (7) Agli studi antichi devono aggiungersi quelli moderni degli archeologi danesi, come il Rain e altri. Recentemente il prof. Brugge, dalla scoperta di un’ iscrizione runica in Norvegia da lui decifrata, giungeva alla conclusione che la colonia