IL COMMERCIO E LA NAVIGAZIONE 243 Francesco Pizzigani (1), un atlante disegnato nel secolo XIV, il più antico portolano custodito nella Marciana <2>, il portolano di Giacomo Giraldi del 142ò(3), quello di Andrea Bianco del 1448, molto importante perchè contiene le Antille e il giro del-l’Aifrica <4>, il planislero del vicentino Giovanni Leardo del 1452 <5> e altri. Un insuperato monumento di cosmografia veniva compiuto, fra il 1457 e il 1459, nel convento dell’isola di San Michele, da un frate camaldolese, di nome Mauro, autore di quel planisfero (6>, che si conservò nel chiostro fino al 1811, anno in cui fu portato nel palazzo ducale. Per la sua opera meravigliosa, fra Mauro deve essersi giovato dei viaggi di Niccolò de’ Conti. S’agitava negli animi come il presentimento che un nuovo mondo dovesse essere scoperto ; e questa fervida aspirazione verso terre GENOVA E VENEZIA. Carta di Francesco Pizzigani (sec. XIV). (Biblioteca Ambrosiana). ignote si rivelava così nelle audaci imprese dei viaggiatori, come negli studi degli scienziati, e negli stessi consigli del Governo. Era infatti usanza di tenere esposte (1) Sopra una carta è scritto: « Mccclxxiij adi viij di zugno Francescho Pixiganus veniziano in Veniexia me fecit ». La tavola qui riprodotta presenta figure geografico-astronomiche, nelle quali, al centro è, a destra Genova, a sinistra Venezia. Nelle didascalie si accenna alla guerra di Chioggia ; perciò questa carta non è anteriore al 1381. L’originale è nell’Ambro-siana, 5. P. II 2. Fischer, Sammlutig mittelalterlicher Welt und Seekarteti Italienischen Bibliotheken litici Archiven, Venedig, 1886. (2) It. cl. VI, n. 213. — G. Berchet (.Portolani esistenti nelle principali bibl. di Ven. cit.) dice che è il più antico portolano della Marciana. Cfr. G. Uzielli e P. Amat di S. Filippo, Studi biogr. e bibliogr. sulla st. della Geogr. in It., Roma, 1882, voi. II, pag. 60, n. 22. (3) Di Giacomo Giraldi esistono quattro atlanti, il più antico de’ quali è quello della Marciana (it. cl. VI, 212). La tavola, riprodotta a pag. 235, rappresenta assai bene le due sponde dell’Adriatico. Fischer, op. cit., pag. 153. (4) « Andrea Biancho Venician comito di galia mi fexe a Londra Mccccxxxxviij ». Il portolano, il cui originale è all’Ambrosiana (F. 160 inf), riguarda le ultime scoperte dei Portoghesi. Fischer, op. cit., pag. 207. (5) « Iohannes Leardus me fecit ab anno domini 1452 ». L’originale appartenuto in origine alla famiglia Trevisan e poi creduto perduto, fu ritrovato e acquistato nel 1879 da F. de Pilat, console austriaco a Venezia; è più importante dell’altro planisfero dello stesso autore, che si conserva nel civico museo di Vicenza. Berchet, Il Planisfero di Giovanni Leardo dell'anno 1452. Venezia, 1880. (6) Zurla, Il mappamondo di fra Mauro Camaldolese, Venezia, 1806, e Sulle antiche carte idro-geogr. lavorate in Ven., Venezia, 1818. P ¿tfjy1, ' ,«IS o» emqty- »-ti Hloi oimu lonpt*- r f cvno*\ <ó Kimfaan? mpma . , .a Vivimi rti cimi»«« • ro.wor novvr- rii