LA TRASFORMAZIONE DEL COSTUME 485 < notte, e massime negli passi cantonieri, come calle della Bissa, e ponte dei Sas-« sini, che si trovava molti ammazzati e non si sapeva chi fossero stati, perchè non « si conoscevano i malfattori, e per il Dominio furono bandite dette barbe sotto pena « della forca » <•). Risale a questo tempo l’ingiunzione che si accendessero le lampade (cesendeli) dinanzi alle immagini sante, poste di solito nei crocicchi delle vie o a capo dei ponti. Ma questo modo primitivo d’illuminazione cittadina non era suffi- PARIS BORDON — LA LEGGENDA DELL’ « ANELLO DEL PESCATORE ». (Venezia, Accademia). ciente ad impedire, specie nel buio della notte, i furti, le risse, le aggressioni, gli omicidi; onde il maggior consiglio più volte accresce il numero dei fanti (pueri), dei capisestiere e degli ufficiali di Rialto. Numerosi esempi di delitti e di violenze sono dati perfino dai maestri. Il bellunese Matteo, mcigister filiorum del patrizio Barbo, accusato di furto e condotto in camera tormenti confessò la sua colpa (2>. Un Jacobus (1) Gallicciolli, I, 357. (2) Bertanza e Dalla Santa, Documenti per la st. della cult, in Ven. cit., voi. I, pag. 55.