LA CULTURA E LA SCUOLA 419 per un determinato insegnamento (1>. Alcuni maestri tenevano a dozzina discepoli e li educavano (2>, essendo antica e in molte città diffusa la scuola-convitto. Il semplice insegnamento del leggere e dello scrivere, fatto sul Salterio, era impartito agli in-fantes elementarii, ai pueri a tabula usque ad Donatum, dai magistri puerorum o rectores scolarurn puerorum (3>. Appresi i rudimenti elementari, il giovinetto doveva, secondo fra Paolino Minorità, incominciare a sette anni lo studio della grammatica. Ascoltiamo la parola piena di buon senso del frate : « Li fanti.. . [prima dei 7 anni] « ancora perciò k’ elli no po sostegnir ensorimenti [fastidì], se de’ alegrar con canti « e qualche solazi com’è fiabe e simel cose.... Da . vij . anni deschia a li . xiiij . « elli se de' metre a scola, et è ben da vardar ke li fantolini no se apprexe tropo « de studiar per tempo, e specialmente o en gran coldo o en gran fredo, ka per « questa caxon dise Boesio de disciplina de li scolari ke alguni è embrigadi de cres-« ser, alguni è facti levrosi, alguni è cazudi en altre malatie. Et en questo tempo se li « de’ ensengnar gramadega, la qual amaistra a parlar dretamente per lectera ; dia-« leticha, per la qual s’empre[nde] ad argumentar e raxonevelmente a parlar con altri ; € rethorica per la qual l’omo emprende aconzar le soe parole sì ke sia ben crete. An- < cora se de’ amaistrar [a] servar algune ordenation o lege, le qual sia utele, perciò < k’ elli à le concupiscentie molto agude, e per cotal mainera se refrena. Ancora, perciò « k’ elli no po esser occupadi sempre en queste cose d[èsse] essercitar, per sanitadhe « e per utilitadhe del corpo, et azò che per octio no li entre rei pensieri in l’anemo, « en alguna fadiga corporal, com’è 90g0 de pela e zogo de braze et en cose simele, « purkè li zoghi sia liberali.... » (4>. È tutto un profondo disegno d’educazione, che sembra preludere a quello di Vittorino da Feltre. Prima dei sette anni non istruzione, « alteri observanti et suis heredibus auri libras quinque, et nichilominus ad premissa nobis adinvicem observanda teneamur...... Bertanza e Dalla Santa, Documenti per la storia della cultura in Venezia, voi. I, in « Mon. storici della R. Deput. ven. di Stor. Patr. », Documenti, voi. XII, 1907, pag. 240. (1) « 21 maggio 1419. « Item inaistro Antuonio da Porto de Gruer se acorda con mi (prior de lospidale de sancta Maria dela Misericordia) adì « 21 de ma^io 1419, ad insignar gramadega a Qane fio de ser Borlholamio, e connienga lanno adì 22, paga ducati 4 alanno. « Item dì al dito per mesi 3 che complirà adì 22 de avosto lire 5. « Item dì al dito di 25 avosto per so salario de 3 mesi complirà di 22 de novembrio lire 5. Item dì al dito di 27 novembrio per 1 mese ad insignar ad Antuonio de Malamocho lire 1 soldi 12. « Item dito al dito per tre mesi per insignar a Qane conplirà adì 22 de fevrer lire 5. « Item dì al dito di ultimo fevrer per 3 mesi conplirà adì 22 de mago ducati 1 per Qane. « E1 sovradito maistro se acorda con mi ad insignar ad Antuonio da Malamocho ad 18 setembrio 1419, e die aver per so « salario ogno anno ducati 3. « Item dì al dito in el sovradi per salario de 4 mesi conplirà adì 18 de Qener ducato 1 ». Bertanza e Dalla Santa, op. cit., pagg. 293-4. (2) Un documento del secolo XIII ci mostra le spese che un Marco Zambon fece dal 1268 al 1277 per l’educazione di due suoi figli naturali, Jacopo e Niccolò. Lo Zambon nota le spese per la maestra dapprima, poi per il maestro, per le tavole, i calamai, i libri (Donato, Prospero, Prudenzo) e finalmente per la pensione pagata 50 libre all’anno pel vitto : « 1268 : per la maestra di Giacomello.... grossi 9. « 1271 : grossi XVIII prò scola filiorum dicti Marci, magistro Federico. « 1272 m. v. die XIII infrante mense ianuario dedimus gross. XVIII prò scola filiorum dicti marci. Item dedimus gross. VIIIJ prò uno psalterio.... IIIJ prò uno salustio. 1272 sett. gr. XVIII magistro filiorum marci suprascripti prò complimento salpterii.... * gr. XI prò libris cato et donato, gr. VIIII prò docendo scola filiorum dicti marci. « XVIII magistro thome prò scola Jacobi et nicolai. « 1273: gr. IIJ prò tabulis et caramalis. « 1275, 2 marzo: posuimus ad standum Jacobum et nicolaum filios naturales marci Zamboni cum presbitero marco S. Se-« vero et debemus sibi libras L in anno prò victu. Dedimus libr. XXV ad parvos prò medio anno venturo. « 1275, luglio decembre : den. XII prò ligare suum librnm. gr. XXVII prò summa una prospero uno et faceto uno et prudent. uno gr. IIIJ prò donare magistro suo prò festo na-« tivitatis Domini. « 1277, dicembre: dedimus libr. IIJ s. VII den. IIJ ad grossos prò scola et donis factis magistro Jacobi et Nicolai ». Cecchetti, Libri, scuole, maestri ecc., in « Arch. Ven. », a. 1886, t. XXXII, pag. 363. (3) Bertanza e Dalla Santa, op. cit., Introd., pagg. XVII-XX. (4) Fra Paolino Minorità, De regimine rectoris cit., pagg. 87-8.