LA FAMIGLIA 437 che avevano poderosamente operato nell’età classica, e non erano restate inattive nell’età di mezzo (1>. Quando, dal secolo XI in poi, il movimento romanistico delle scuole di diritto tende in tutta Italia a ripristinare l’osservanza della legge romana <2), la scienza ha efficacia sulla pratica e riesce a coordinare le consuetudini con le teoriche del diritto comune, così nei casi nei quali da esso si allontana, come in quelli nei quali lo integra e rafforza. È una restaurazione del diritto romano, che non si effettua di per sè e meccanicamente: l’azione del tempo lascia visibili traccie negli statuti dei luoghi UNO SPOSALIZIO VENEZIANO (SEC. XV). « 11 matrimonio di Santa Monica », scomparto di un’ancona di Giov. d’Alegiagna e di Ant. Vivarini per la chiesa di Santo Stefano. (Venezia, Accademia). dove il diritto straniero s’è più largamente diffuso, pur tra le resistenze delle vecchie norme romane. Venezia, come abbiam visto, così nella tecnica e nella pratica del giure, come negli statuti, accoglie questo risveglio romanistico e ad esso adatta le (1) N. Tamassia, La famiglia cit., pag. 252 e seg. (2) Cfr. Fitting, Zur Geschichte der Rechtswissenschaft im Mittelalter, in « Zeitschr. f. Rechtsgesch. », VI, 91 segg., 275 segg. ; Die Anfänge der Rechtschule zur Bologna, Berlin, 1888 ; Brugi, Disegno di una storia letteraria del diritto romano dal medio evo ai tempi nostri, Padova, 1888 ; Patetta, Per la storia del diritto romano nel medio evo, in « Rivista ital. per le scienze giurid. », a. 1881, vol. XII ; Savigny, Geschichte des römischer Rechts im Mittelalter, II, 250 segg. ; Schupfer, Le Università ed il diritto, ne « Gli albori della vita italiana », Milano, 1891, vol. Ili ; N. Iamassia, Bologna e le scuole imperiali di diritto, in « Arch. Giur. », a. 1888, vol. XL; Schupfer, Le origini della Università di Bologna, in Mem. della R. Accad. dei Lincei », a. 1889, vol. VI, p. I".