IL COMMERCIO E LA NAVIGAZIONE 219 Adriaci dominatrix<*>, ed era divenuta abituale la denominazione di Golfo di Venezia per dinotare la parte settentrionale di quel mare(2). L'ufficio di polizia militare per disciplinarne la giurisdizione, prese, tra il 1250 e il 1260, il nome di capitano del Golfo, ed era conferito ad un nobile, che doveva render sicure le acque con una squadra permanente di galere*3*. Cotesto ufficio dimostrava l'azione d’imperio che esercitava Venezia, e nel tempo stesso era la espressione di un diritto in pieno vigore. 11 dominio sull’Adriatico era appoggiato non soltanto al sicuro possesso delle posizioni strategiche della costa istriana e dalmatica, a quello degli scali della Morea e delle isole del Levante, che erano il prin-cipal fondamento di tutto l’ordinamento coloniale di Venezia, ma anche alla preponderanza esercitata sulle città della terraferma, delle quali eran sue le vie fluviali d’accesso al mare e le comunicazioni con l’Oriente. La lunga e persistente lotta, combattuta per secoli con quelle città, aveva avuto per Venezia il fine precipuo di assicurarsi una condizione di favore e di privilegio sulle vie che conducevano nell’interno della regione; il transito del Po e delPAdige(4), per non parlare dei fiumi che mettevan foce nella laguna, era ricaduto sotto la sua vigilanza, e le città terrestri, che comunque doveano far capo a Venezia, per non restare oppresse ed assicurarsi a migliori condizioni i rifornimenti più necessari, dopo inutili tentativi e inefficaci resistenze, finirono successivamente per riconoscersi vinte dalla superiorità economica della città marittima. Ad ogni rinnovazione di trattati con Padova, con Verona, con Mantova, con Cremona, con Pavia, con Milano, col patriarca di A-quileia, dei quali è tutta una fioritura nei secoli XIII e XIV, Venezia riaffermava la sua floridezza economica in terraferma, facendovi sentire la sua egemonia, prima ancora di conquistarla. Con questo sottile lavoro, solidamente e con ottimo profitto tracciava le grandi vie per la Francia e la Germania, a traverso le quali transitavano le merci provenienti dal Nord e destinate all’Oriente, e quelle importate dal Levante per i paesi settentrionali ed occidentali; le une e le altre obbligate a far capo nei suoi porti e ad essere rifornite con la sua mediazione. 1 mercati poi della terraferma erano sempre più sotto la sua dipendenza, poiché l’importazione dall’Oriente era in gran parte un monopolio di Venezia, e nessun carico poteva risalire le vie del Po e X, 583. BUCIO O ROTONDA. Particolare di un quadro della serie « La vita di Sant’ Orsola ■» del Carpaccio. (Venezia, Accademia). (1) Mussati De gestis Italicis, in « Rer. It. Script. (2) Lenel, Die Entstehung cit., pag. 74. (3) Battistella, II dominio del Golfo, in « N. Arch. Ven. (4) Lenel, Die Entstehung cit., pag. 85 e seg. », a. 1918, N. S., t. XXXV, pag. 8 segg.