332 CAPITOLO X. commissioni anche da signori francesi, dai duchi di Borgogna e di Berry, giacché negli inventari francesi del secolo XIV si trovano cofanetti d’osso, provenienti da Venezia. Anzi quei lavori, in cui il nitore della materia faceva meglio risaltare la bellezza dell’intaglio, entravano in vittoriosa gara con l’industria francese dell’avorio, che, con gli altarini, gli specchi, i giuochi, aveva ottenuto molto favore in Italia e in Germania, ma che alla fine del Trecento si avviava a decadere (1>. Un’altra lavorazione, quella dell’ebano, rispondeva alle stesse esigenze, ma, ravvivata da una diversa ispirazione, dovette la sua prosperità alla energica iniziativa di abili ed accorti artefici della stessa famiglia degli Embriachi <2>. FRATELLI CANOZI — INTAGLIO IN LEGNO. (Chiesa dei Frari). Anche il legno obbedisce docilmente più tardi al segno della sgorbia, e molti intagli, dall’eleganza sobria e vigorosa, abbelliscono certi oggetti della casa : cofani, sedie, porte, cornici, travi di soffitti. Vigorosi gl’ intagli dell’ uscio di strada del palazzo Bernardo; fantastici gli ornamenti e le fioriture che ornavano la cornice, rifatta ora modernamente, dell’ancona di Lorenzo Veneziano, nella galleria dell’accademia veneta, e sulla quale l’intagliatore inscrisse il suo nome, Qaninurn sculptorem (1357), accanto a quello del pittore. Di una magnifica ancona, un dì nell’oratorio del Volto Santo (1) Schlosser, Die Werkstatt der Embriachi, cit. (2) Oltre a Baldassarre e ai suoi figli, altri Embriachi avevano presa dimora a Venezia, come un ser Andrea, artefice che alla metà del Quattrocento abitava a San Basegio (Basilio), i fratelli ser Giovanni e ser Antonio, morti fra il 1431 e il 1433 ; e furono capi di una bottega di scultori d’ebano a San Luca; un ser Niccolò, ricordato a Venezia nel 1412; tre figli di ser Antonio, Geronimo, Domenico e Lorenzo (quest’ultimo morto nel 1483 a Firenze e sepolto a Santa Maria Novella), che nel 1433 facevano la liquidazione della bottega del padre e dello zio, con l’intervento deH’ambasciatore fiorentino. Giuliano Davanzati. Paoletti, L’arch. e la scult, del Riti, cit., p. I, pag. 82.