LA SCULTURA, LA PITTURA E LE ARTI MINORI 325 lebre famiglia dei Da Sesto, che pur tanto innovò l’arte (1>. Il capostipite fu Giacomo, seppellito in chiesa di Santo Stefano nel 1404; da lui nacque Bernardo, padre di Lorenzo e Marco, ed avo di Bernardo figlio di Marco, di tutti il più valente, autore di mirabili opere in Venzone e in Gemona. Forse dalla celebre officina dei Da Sesto, che continuò poi per lungo ordine d’anni, uscirono Tastile d’argento dorato di Santa Maria della Salute, e il paliotto d’argento dorato delimitar maggiore di San Marco, donato da papa Gregorio XII (Angelo Correr) al vescovo di Castello ( 1408) (2>. L’imitazione tedesca si rivela sulla fine dell’età di mezzo anche nel reliquiario del braccio di San Giorgio nel tesoro di San Marco (3>, nel razionale o pettorale di argento dorato e smaltato in San Pantaleone, dove si conserva pure un ostensorio d’argento, parte fuso, parte a sbalzo e cesellato, in forma di fanaletto ogivale esagono (4>. Fra tante opere di anonimi, si ricordano i nomi del veneziano Vittore Assandri, di Ognibene, di Leone Sicuro, di Giovanni Boninsegna da Siena, uno dei restauratori della pala d’oro (1345), di un Livio, forse il fiorentino Livio di Astore, di Giacomo di Filippo da Padova, LAMPADA DI FERRO (SEC. XIV). • Disegno del Grevembroch. (1) Molinier, Venise, ses arts décoratifs etc., Paris, 1389, pag. 115. (2) Lazari, Notizia cit., pag. 181. (3) Molinier, op. cit., pag. 216. (4) « Atti del Congr. Eucaristico di Venezia (1897) ». Catal. della Mostra, Venezia, 1898, pagg. XXI, XXII, LVIII. <2 c/rrkvt ' tJerrftxfe tJx' divèrso £&*■ rr*sfy£¿rr/tcJÌt) secoru/o t rrtéAyJt e£af r eJftrzenjf-, tf e/e/ca/nrrux/o^ fuùrt c/t n/erma/*-- • Disegno del Grevembroch.