IL COMMERCIO E LA NAVIGAZIONE 217 preponderanza nell’Egeo e nel Bosioro, mosse vigorosa alla conquista di questa rocca della rivale, troppo fiduciosa forse delle sue forze e troppo inorgoglita de’ suoi recenti trionfi. San Giovanni d’Acri cadde in suo potere; anche le vie della Siria, quando il mercato della metropoli del Bosforo cominciava a sentire i primi effetti di decadimento, le si dischiusero più facili. Ma la sua espansione coloniale se parve per un momento allargarsi ancor più, destò improvvidamente dal loro sonno tante avverse gelosie contrastanti, provocò lo scoppio di ire latenti, e fece prorompere una lotta asprissima e sanguinosa fra i due più formidabili competitori del predominio coloniale: Veneziani TRIREME VENEZIANA DEL SECOLO XV. Particolare di un quadro della serie « La vita di Sant’Orsola del Carpaccio. (Venezia, Accademia). e Genovesi. E su tutti i continenti, in Asia come in Europa, e su tutti i mari, nel Tirreno, nell’Adriatico, nel Mediterraneo occidentale, nell’Egeo, nel Bosforo, ed infine nel Mar Nero, che era diventato l’ultima mèta, e la più preziosa dell’attività conquistatrice occidentale, quando tutti gli altri sbocchi da Alessandria a Costantinopoli sembravano reclinare lentamente, i rivali si trovano sempre di fronte. Tolti di mezzo ormai gli altri concorrenti minori, Pisani, Anconitani, e gli stessi Greci, il duello, prima che s’affacci il Turco minaccioso, si combatte con estrema violenza fra le due grandi potenze mediterranee, che dominano per quasi un secolo la storia europea, facendosi centro delle più formidabili coalizioni, pronte a cadere al primo rovescio, ma altrettanto sollecite a risorgere, dopo una leggera pausa di ristoro, fino a che la spossatezza e l’esaurimento delle forze non porti al crollo fatale, dopo un supremo sforzo, colla funesta guerra di Chioggia, dalla quale vinti e vincitori escono, sebbene in diversa misura, profondamente scossi e delusi. Genova non risorge più nella freschezza della sua vigoria: il tarlo delle lotte intestine ne annulla definitivamente la resistenza, laddove Venezia, più agile per la saldezza dell’ordinamento interno e per il miglior equi-