GLI OTTIMATI, I CITTADINI E IL POPOLO 63 aspirazioni del momento. Il primo suo trionfo è la legge elettorale del doge Domenico Flabianico (1032); la concione delibera che niun doge possa aver più alcun collega nel potere, e che invece due tribuni debbano assistere il capo dello stato quali consiglieri (1>. Dalla legge di Flabianico in poi è un attivo lavoro di riduzione e di limitazione dei due poteri, dux e concio, sui quali s’era fondato il predominio della vecchia aristocrazia, gradatamente assorbita dai nuovi nobili, i quali vanno sempre più restringendo l’attività della concione e la potestà del dogado. La presenza nell’assemblea di sapientes, di consiliarii intorno al doge, il sorgere di giunte straordinarie, di magistrature nuove fanno presentire il non lontano predominio di una casta. Con Sebastiano Ziani si delibera, nel 1172, una formale procedura per reiezione del doge, colla designazione del collegio elettorale di undici viri virtuosi, i quali doveano giurare di eleggere a doge il più idoneo e il più saggio Si vuole che la sedizione popolare del 1172, in cui fu ucciso il doge Vitale Michiel li, accusato di essere stato vinto dagli inganni più che dalle armi dei Greci, sia stata la causa della istituzione del maggior consiglio. L’origine è più antica <3>, ma è certo che a questo tempo quel consesso, divenuto poi arbitro e sovrano della pubblica cosa, fu ordinato in modo da chiudere entro ristretti confini i diritti dell’assemblea popolare. Si deliberò che dodici elettori, due per sestiere, dovessero nominare per un anno i 480 membri del maggior consiglio, a cui spettava preparare gli argomenti da sottoporre alla concione o arengo. Era inoltre in potestà di quel consiglio di creare altre magistrature, in modo che dal suo seno stesso, con la esclusione di altri elementi, sorsero i più importanti istituti della repubblica, come, probabilmente sotto il dogado di Jacopo Tiepolo (1229-1249), il consiglio dei rogati o pregadi, che al chiudersi del secolo decimoquarto fu chiamato senato, e a cui furono assegnate le più gravi cure del governo (4). Anche si crede comunemente che la morte violenta di Vitale Michiel sia stata pretesto per togliere al popolo, assembrato nell 'arengo, la elezione del doge, commessa invece a undici elettori, scelti dal maggior consiglio, i quali nella basilica di San Marco nominavano il capo dello stato che veniva poi presentato al popolo con le parole : « Questo xe missier lo Doxe, se ve piaxe » <5>. Eletto in tal modo, nel 1172, Sebastiano Ziani, il popolo, vedendo che de’ suoi diritti non gli restava che la parvenza, si levò a romore ; ma gli ottimati, mostrando come le nuove riforme non mirassero che a meglio ordinare I elezione, persuasero i turbolenti ad accontentarsi dell’approvazione, e il nuovo doge rafforzava cotesti argomenti gettando denaro alla plebe. All’elezione di Orio Mastropiero (1178), i membri del collegio sono portati a quaranta. L’istituzione dei due consigli (consilium majus e consilium (1) Dandolo, Chron, cit., V, 242 ; cfr. Hain, Der Doge cit., pag. 12 segg. (2) Fiastri, op. cit., pag. 341. (3) Lenel, Die Entstehung der Vorherrschaft Venedigs cit., pag. 109. (4) E. Besta, II Senato Veneziano, in « Misceli. Dep. Ven. st. patria », S. Il, t. V, pagg. 31, 37. (5) Il Lenel Die Entstehung cit., pag. 109, crede che questa nuova forma di elezione sia anteriore al 1172. OFFICIALE STRAORDINARIO SOPRA LE RAGIONI. (Dal Capitolare del sec. XIV. Cod. metnbr. n. 131, f. 3 t. - Arch. di Stato, sala diplomatica).