Capitolo IV. IL SENTIMENTO RELIGIOSO E I SACRI EDIFIZI LO STATO E LA CHIESA (1) Si noti che non sono queste tendenze e leggende soltanto de’ tempi più antichi. Ad esempio anche per la fondazione della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, il tempio dei domenicani, fu detto che l’inspirazione venne al doge Jacopo Tiepolo, da un sogno, durante il quale prima apparvero sul terreno intorno all’oratorio di San Daniele, a un tratto miracolosamente fiorito, saltellare candide colombe segnate sul capo da piccole croci d’oro, quindi due angeli scesero dal cielo spandendo da aurei turiboli il profumo di soavissimi incensi, mentre una voce celeste diceva: Questo è il luogo che ho prescelto per i miei predicatori. Si potrebbero riferire altre simili favolose leggende. V' enezia, nel tempo della grandezza, amò avvolgere le memorie delle sue origini W-'FiiJk ‘n una sPecie di mistico velo, che JRMB quasi rispondesse alla pace del paesaggio 1 lagunare. Contrasti e conflitti avevano in- 1 i sanguinato le isole anche per dispute reli— |H|f\| giose, ma dimenticate le antiche discordie ap- #t| | \ pariva più confortevole la fede, tutta candore, p \ tutta fervida di pietà. E le origini di Venezia *urono circonfuse da chiarori di prodigio e da apparizioni celestiali. 11 senso della realtà, ve-" duta, sentita, imparata a traverso il lavoro ed il sacrifizio, temprata da aspirazioni ideali e da una schietta carità cristiana, veniva esaltandosi nella suprema dolcezza della fede e pareva obbedire al richiamo della malinconia de’ luoghi circostanti. Così ci sono mostrati i Veneti, accompagnati nel triste abbandono delle prime loro patrie da voci e da visioni di Cielo ; e sulla leggenda una volta di più fiorisce la • poesia della storia. Gli Altinati, minacciati dai Langobardi, dopo aver implorato l’aiuto del Signore, videro a un tratto gli uccelli e i coli statua m s. teodoro, il prmo patrono della lombi portare con il becco i loro nati e volar REPUBBLICA. r sopra una colonna deiia piazzetta. via dalle mura (1). Parve un avvertimento ce- leste, e gli abitanti delle misere città, preceduti da due tribuni, Ario ed Aratore, e dal clero, seguirono il volo dei colombi e giunsero a Torcello. Incoravano i fuggitivi due sacerdoti, Geminiano e Mauro, ai quali appariva una bianca nube, da cui su due raggi di sole scendeva la voce del Signore, che comandava di inalzare in quel luogo una chiesa. Alla voce dolcissima della Vergine, che dava in altro luogo lo stesso comando, seguiva un prodigioso miraggio: