LE VESTI E GLI ORNAMENTI DELLA PERSONA 375 pellum). Marin Sanudo, parlando del doge Marco Barbarigo, morto nel I486, ricorda come egli portasse « capuzo negro all’antiga, che solo tre mantene il portar del ca-« puzo.... che tutti gli altri de Venezia portavano barete et becheto su la spala »(1>. Uno degli ultimi che, continuando a seguire la moda della sua gioventù, portò il cappuccio, fu Piero di Lorenzo Priuli, procuratore di San Marco (m. 1491), chiamato appunto dal capuzzo ; e con questo è raffigurato in un trittico sacro di Giovanni Bellini, ch’era nella cappella della Santa Croce di San Michele in Isola, ed è ora nell’accademia di Düsseldorf. IL PROCURATORE PIETRO PRIULI « DAL CAPUZZO ». Particolare di un quadro d’altare di Giovanni Bellini. (Galleria di Düsseldorf) Più varie, più ricche, più bizzarramente ornate le vesti femminili : con jrexature perlariim, o ad unde de panno aureo, a frastagli (frapae) incisi sulla stoffa (2>, o con liste sovrapposte o intrecciate di varie stoffe e di varii colori t3>, o con sonaglini cuciti*4), o con tagli fatti ad arte nella stoffa (cultellatae) <5), o con lettere d’oro e d’argento, con iscrizioni, armi nobiliari, divise (litteratae) <6>, o con uccelli ed altri animali tessuti o a rilievo (uceellatae o seultatae) (7). Le maniche, per lo più distaccate e di (1) Sanudo, Vite dei Dogi cit., c. 1238. (2) I frastagli e i trafori negli abiti divennero così comuni che in alcuni paesi sorse il mestiere dell’affrappatore. E. Verga, Le leggi suntuarie milanesi, Milano, 1898, pag. 13. (3) Malaguzzi-Valeri, La Corte di Lodovico il Moro, Milano, 1913, vol. I, pag. 228. (4) Enlart, Manuel d’archéologie frang. cit., t. Ili, pag. 253. (5) Muratori, Ant. It., I, 319. (6) Francisque-Michel, op. cit., t. II, pagg. 114-118. (7) Merkel, Tre corredi cit., pag. 108.