GLI ESERCIZI GUERRESCHI E LE FESTE CIVILI 189 accompagnati gli spettacoli bellici. Il doge sedeva sulla loggia che sovrasta alla porta maggiore della basilica, in cospetto delle dame raccolte sopra un palco, dei nobili ^ lffrr e di tutto il popolo. La piazza era adorna di pitture, di padiglioni, di bandiere, di scudi; € il campo era tenuto sgombro « ne homines « recipiant sinistrum ab equis, et ut ludum r “ ' ■ h- . . . iWN-T'f' ,*“r- 7»« » ‘VTT\. Mr « melius tacere possint » (1). 1 combattenti, ?««- .> . ' montati su cavalli dalle bardature rilucenti, ^ '» coprivano le vesti di ferro con manti di ! ^ féflkn, '$■ porpora e oro. Le armature di ^finissimo ] ÌH|i| ^ acciaio e gli elmi delle più svariate forme erano lavori eccellenti non pure di fabbriche venete o d'altre parti d’Italia, ma altresì stra- ;-3K'v '3r j., ll niere, particolarmente tedesche. Ai vincitori jfll mi***■*' ^ rf.- 'i davano in premio corone d’oro, fregiate di gemme, e cinture d'argento d’insigne JlW/Mr fattura. i Per tutta l'età di mezzo continuarono > *v ■. -Lì. £. 5j i tornei. Uno fu combattuto il 14 febbraio 1338, per l’acquisto di Treviso. Nel 1364, ricordo dell» tomba di vkttoh mani. il Petrarca rimase attonito assistendo alla (Cod. M?itìano°itfekn”u!°i8,Vc. 101 t.). destra del doge Lorenzo Celsi, al torneo diretto dal Bombasio e dato in occasione della sottomissione di Candia; ruppe una lancia il re di Cipro con Giacomo, figliuolo di Luchino dal Verme, generale della Repubblica. Anche la sottomissione di Padova (1406) fu festeggiata con |