LA SCULTURA, LA PITTURA E LE ARTI MINORI 341 Paolo Savelli (m. 1405) palesa l’arte toscana; e le plastiche in terracotta, dorate e colorate, del monumento al beato Pacifico, compiuto nel 1437, hanno qualche affinità con l’arte del fiorentino Giovanni di Bartolomeo, detto il Rosso (m. 1451), autore del monumento Brenzoni (m. 1420) in San Fermo a Verona. Per compenso, nel 1413, Filippo, tagliapietra di Venezia, era chiamato a Fano, e per la chiesa di San Francesco scolpiva il monumento di Paola Bianca Malatesta (m. 1398), opera gotica un po’ tardiva, ispirata alle forme del distrutto mausoleo di Margherita Malatesta a Mantova (u. Un’ altra arte, esercitata sui primordi tra noi, da maestri bizantini, fu quella del mosaico. Nell’età romana si ornavano di mosaico i pavimenti, e tale decorazione, che gareggiava negli effetti con la pittura, fu mantenuta, quasi esclusivamente per le ftt>H !1>CM■•[<!rT:n:Ti "V-lM < •?: ........ ''■W11S EcTSyaeopifc PIXW-’ JH KXT1 Vte.netm V6 irtfvffeirtóion« oàikwj ^ «Katoiw p/rntfw» noo Pooim®t«ì fi«nw <.*HSoürti© ‘ iijoì!«-. Swnechioì«4jkixiuo «iriMA« w 1 mvim/t>• iihrmtwr in.*-;shrai-fi01u».11 « a w BSbk'«IS ¿flOTltìfi Ma STeoir« t->!* T' OOlS.PPIfà flfflsi MARCO ROMANO — SARCOFAGO DI SAN SIMF.ONE (SEC. XIV). (Chiesa di San Simeone profeta). chiese, anche nell’età di mezzo. Nelle regioni adriatiche restano monumenti considerevoli di litostrati, eseguiti tra il secolo IV e il VI, e anch’essi dimostrano il cedere delle tradizioni classiche alle forme orientali e bizantine sempre più prevalenti: dal vastissimo mosaico del secolo IV dell’antica cattedrale di Aquileia, ai pavimenti ritrovati a Ravenna, in molti strati, sull’area del palazzo di Teodorico <2>. Del VI secolo sono i due pavimenti delle chiese di Grado e di Torcello; del VII quello recentemente scoperto sul fianco del duomo di Grado; del IX quello della chiesa abaziale di Sant’Ilario e Benedetto. I mosaici figurati, per ornamento di vòlte e pareti, furono apprezzata sebben rara decorazione negli edifizi del paganesimo, ma vennero più in onore ne’ primi anni cristiani. Senza parlare di Roma e di Bisanzio, gioverà ricordare, come esempi di questa splendidissima fra le decorazioni murali, i mosaici nel mausoleo di Galla Pla-cidia, nel battistero degli Ortodossi e nella cappella dell’arcivescovado a Ravenna, la città che ebbe, per l’arte, così possente azione su Venezia. Nel secolo XI, San Marco (1) Zonghi, Repertorio delVant. arch. coni, di Fano, in « Arch. Stor. dell’Arte , a. 1888, pag. 330; Rambaldi, Nuovi appunti ecc. cit. (2) Toesca, St. dell'arte it. cit., voi. I, pag. 306 segg.; Ghirardini, Scavi del palazzo di Teodorico in Ravenna, in « Monumenti antichi dei Lincei », 1918, voi. XXIV, pagg. 737-838.