LA FAMIGLIA 467 conoscere l’intima struttura della vita familiare, se i testamenti, gli atti e gli ¡strumenti ci fanno assistere a scene domestiche, l’arte non varca la soglia della casa. Soltanto alcune cerimonie domestiche che hanno attinenza coi riti della Chiesa sono rappresentate nei vecchi mosaici di San Marco : il battesimo per immersione nella sacra pila, il morto deposto nel feretro, le esequie signorili accompagnate dal doge, dai vescovi e dal clero. Col volger degli anni è l’amore il soggetto preferito dalle arti figurative; e le varie vicende di esso, che si compiono col matrimonio, sono raffigurate con rozza efficacia da un ignoto scultore dei primi anni del Quattrocento negli spartiti d’un capitello della loggia a terreno del palazzo ducale verso la piazzetta. In essi, con intagli d’alto rilievo, si vede l’uomo che s’innamora, si sposa, reca doni alla moglie, la bacia, giace in letto con lei, divien padre, accarezza il figliuolo già adulto ed infine ne piange la morte. Anche l’espressione estetica del sentimento religioso toglie in pre- SARCOFAGO DEL DOGE MARINO MOROS1NI. (Vestibolo di San Marco). stito dalla vita giornaliera ed intima i soggetti e i modelli delle sue rappresentazioni, come nel Matrimonio di Santa Monica, la tavola che costituiva uno degli scompartimenti dell’ancona dipinta per la chiesa di Santo Stefano da Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna, e nello Sposalizio della Vergine di un ignoto pittore veneto, forse seguace di Jacopo Bellini, il quale rappresenta in una nicchia le figure principali, e ai due lati un gruppo di donne e uno d’uomini nell’elegante costume quattrocentesco. La madre che partorisce è il prediletto argomento dei vecchi pittori, e meglio d’ogni altro il Carpaccio nella Natività della Vergine, ritrae la soave intimità della scena. Notevole è la squisitezza degli addobbi e dei mobili; l’alcova è adorna di cortinaggi, il letto di fini lenzuoli e di una ricca coperta ; dalla predella (banco da letto), ove il letto è posato, pende un magnifico tappeto orientale. La puerpera, abbigliata di un ricco corpetto con le maniche a trine, guarda in atto dolcemente pacato, con la testa sostenuta sul cubito, le donne che preparano le fasce e la tinozza pel bagno della neonata. Un’altra donna intanto reca in mano una scodella di brodo, e il vecchio Gioachino in un canto, appoggiato al bastone, contempla la scena. Più in là due conigli rodono tranquilli una foglia di cavolo; dall’uscio aperto si scorge una fuga di stanze, tra cui, prima, la cucina con l’ampia cappa del focolare, con le pareti adorne