LE VESTI E GLI ORNAMENTI DELLA PERSONA 381 questa ricerca del lusso esteriore pare fosse tanto a detrimento della nettezza del corpo, che fornì argomento a satire eccessivamente maligne (1), le quali rimproverano alle donne veneziane, tutte ingioiellate e pompose per magnifiche vesti, di portare invece sudici gl’intimi indumenti, e di non mutar quasi mai la camicia. Rispetto a ciò si VESTI VENEZIANE DEL SEC. XIV. « Il martirio di S. Apollonia » di un ignoto trecentesco veneto. (Bergamo, Galleria Carrara). trova, nelle vecchie carte venete, fin dall’anno 762, menzione della camisia in un (1) Un poeta satirico, della prima metà del Trecento, canzonava così i Veneziani : Tale che porta in doso gli ermelini Po’ volgo chartta e torno a lor mogliere ; e di zendado vano foderatti con quatro aneli vano inanelate, ch’e fitti lor anchor no son pagatti che bastere’ se foson chavaliere ; non àno in casa pan nè i’ botte vini; cj1j je mjrase soto inpingniolate, non s’àno da mutar lor pani lini, 1(r lor chamicie sono assai più nere e elio’ mantegli vanno dimezatti; che n0 le more q»ando e ben morate; porton solete chalzertti (sic), empionsi il corpo di pome e di pere tal che impegna borse e choltelini. tuto quel ano no fano buchate. Soneto fato per Viniziani per mano di maestro Antonio Beccari da Ferrara (Bibl. Riccardiana di Firenze, cod. 1103, c. 126 b.).