LE VESTI E GLI ORNAMENTI DELLA PERSONA 369 dalla Cina e dall’india(1), raggiunsero a Venezia tale lucidezza e consistenza che una deliberazione dell’arte della seta di Genova, approvata da quel doge e da quel senato, ordinava d’imitarne la fabbricazione P>. Il camelotto (khemi, kheml), tessuto di pelo di cammello, o di capra, venuto prima dall’Arabia, si produsse poi a Venezia e nelle sue colonie di Cipro. Il samìto, il cendato o zendato<3), il zetonino, la sarza (serge), il serantesimo, il tabi (lat. tabilis), il baldaehino (da Bagdad), il tafetà erano fra i più pregiati tessuti di seta (4); altri erano invece fabbricati col ea-tasimito, colla earisea, coi cascami di seta (bavela); di più basso prezzo erano la bombaxina, il fustagno. Moltissimi i colori dei tessuti : vermiglio, verde, bianco, indaco, turchino, livido, biavo (bleu), festechin (color di nocciola), beretin (grigio), roan (nero-rossigno), (1) Gay, Glossaire, alla voce caniocas. (2) « Quamvis in camocatis predictis externis (di Venezia) non ponatur plus sete quam in nostris.... accidit quod quanto « fili seta qui in comocatis ponuntur magis stringuntur, tanto opus videtur speciosius ». Belgrano, Della vita privata dei Genovesi cit., pag. 201. (3) La materia di cui si componeva lo zendato, tessuto molto in uso dal secolo IX al XVIII, era per lo più di seta cruda, tinta di vari colori, ma più generalmente di rosso. Se ne facevano vesti prelatizie e comuni, e veniva anche usato per cortine, coperte, insegne, bandiere e simili. Monticolo, Capitolari delle Arti cit., vol. I, pag. 11, n. 2; Enlart, Manuel d'archéologie française, Paris, 1916, t. III, pag. 11. (4) Francisque-Michel, Recherches sur le comm., la fabr. et l'usage des étoffes de soie, d'or et d'argent etc. pendant le moyen âge, Paris, 1852; M. Dreger, Künstlerische Entwichelung d. europäische Weberei, Vienna, 1904; O. V. Folke, Kunstgeschichte der Seidenweberei, Berlino, 1921. VESTI VENEZIANE DEL SEC. XIV. (Dal ms. « La prima Deca di Livio »). (Bibl. Ambrosiana). Molmenti, La Storia di Venezia nella Vita Privata — P. I. 24 IL DOGE NICOLÒ MARCELLO (1473). (Dalla « Promissione del doge stesso. Codice il. 322. - Museo Correr).